L’industria manifatturiera resta l’architrave del sistema economico abruzzese . I dati della Svimez, illustrati a Pescara dal presidente dell’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel mezzogiorno Adriano Giannola alla presenza del sottosegretario della presidenza del Consiglio dei Ministri Giovanni Legnini , del presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi e del presidente della Fondazione Pescarabruzzo Nicola Mattoscio, fotografano la situazione dell’Abruzzo nel contesto della crisi italiana per analizzare le strategie per la ripresa dello sviluppo. In Abruzzo serve ,così come per il Mezzogiorno e per l’intero sistema Italia, una politica industriale attiva – evidenzia il rapporto Svimez – che combatta il rischio di una progressiva desertificazione ed è pertanto urgente una riqualificazione del modello di specializzazione che sostenga lo sviluppo delle attività a più alta produttività . Per quanto riguarda il PIL la nostra regione si pone in una posizione intermedia nel panorama nazionale in cui gli elementi di forza sono costituiti da livelli di PIL pro capite e di sviluppo economico elevati , da un mercato del lavoro meno squilibrato rispetto al resto del Mezzogiorno . L’Abruzzo può vantare un alto tasso di scolarizzazione e un elevato grado di apertura ai mercati internazionali. Durante la presentazione è stata ribadita l’importanza della valorizzazione delle aree interne e di quella metropolitana Chieti-Pescara e una accelerazione alla ricostruzione dell’area del cratere sismico. Occorre attrarre investimenti per rilanciare l’economia e dalle stime del “Rapporto di previsione territoriale ” dello Svimez intanto spiccano le previsioni dell’Abruzzo il cui PIL tornerà ad essere positivo nel 2013 (+0,5%). Una previsione di crescita per il prossimo anno superiore a tutte le regioni italiane e pari a quella del nord est.

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