Teramo: il degrado di contrada Cavuccio

immondiziaFrigoriferi, lavandini, bottiglie, scarpe e wc: ci trovi di tutto, ma non sei in un centro commerciale. L’indovinello, oltre la satira, descrive la triste realtà di degrado di contrada Cavuccio a Teramo, bersaglio di indecorosi atti di vandalismo da parte di cittadini incivili e spregiudicati, campioni indiscussi nello sport del lancio della spazzatura dal finestrino della propria auto in corsa. Risultato: una distesa scomposta e disordinata di rifiuti lungo una strada comunale ripetutamente vilipesa e di cui l’ente cittadino sembra essersi dimenticato.
La denuncia arriva dai cittadini indignati che hanno fotografato lo schifo (in certi casi non si accetta alcun decoro linguistico) e lo hanno rigirato a Gianluca Pomante, consigliere comunale, che in una nota diramata alla stampa, si è sfogato così: “Le immagini mi sono state inviate da un residente di C.da Cavuccio che lamenta l’assoluto abbandono della frazione da parte del Comune. Alle discariche segnalate da tempo alla Team (ma senza che nessuno si sia preoccupato di rimuovere i rifiuti e transennare le aree per impedire il ripetersi degli illeciti) si aggiunge lo stillicidio delle buste di plastica lanciate di continuo dalle auto in corsa durante la notte, che “decorano” ormai cunette e scarpate di ogni via di accesso”.
Per il consigliere comunale a nulla sono valsi i ripetuti inviti alla Team per la rimozione dei rifiuti. “Anzi, un solerte impiegato ha fatto presente che non compete alla Team recuperare i rifiuti lasciati in strada. Teoria interessante che sarà approfondita nelle sedi opportune. Alla mancanza di pulizia e manutenzione della frazione (i residenti vorrebbero sapere cosa prevede la convenzione con la Team, dato che a volte passano anche sei mesi senza che venga effettuato alcun intervento)”, continua Pomante, “si aggiunge l’impraticabilità delle strade comunali limitrofe, che spesso sono l’unica via di accesso ai fondi rurali, e lo stato di completo abbandono del piccolo cimitero, i cui loculi sono terminati ormai da tempo senza che nessuno si preoccupi di progettare una nuova ala”.
Ma c’è dell’altro: “Il manto stradale è talmente usurato da risultare insidioso soprattutto per le persone anziane e quella che dovrebbe essere la piazza principale del paese è ridotta ad un triste punto di ritrovo domenicale, con una sola panchina e ringhiere cadenti se non pericolose. E ciò accade nonostante il borgo sia vivace ed attivo, persino con una compagnia teatrale, abbia una evidente identità rurale che dovrebbe essere valorizzata e sia costituito in buona parte da abitazioni ottocentesche, con botteghe artigiane ancora intatte, cantine con volte a crociera e a botte, ciottolato sotto l’asfalto, che potrebbe essere recuperato, ed un panorama splendido, che fa da cornice ad una chiesa del sedicesimo secolo, dedicata a San Nicola, purtroppo ormai abbandonata ai margini del paese”. 
E poi la conclusione: “I residenti, pagando le tasse al pari degli altri cittadini, vorrebbero la stessa attenzione di frazioni più “garantite”. Diversamente, gradirebbero una congrua riduzione dei tributi locali, proporzionale alla mancanza di considerazione”.

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