Teramo: incendio palazzine Ater, chi ha appiccato il rogo?

vigili-del-fuoco-notte1Il giorno dopo la notte di fuoco e di paura, le diciotto famiglie sfollate e le nove persone intossicate, fortunatamente in maniera non grave, delle palazzine Ater di Colleatterato a Teramo, vivono diverse emozioni: sono uscite miracolosamente illese da quel rogo che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia, nello stesso tempo non hanno più, al momento, gli alloggi in cui vivere la quotidianità. L’incendio divampato all’una e trenta nella notte tra lunedì e martedì, ha devastato tre blocchi di un complesso Ater in via Giovanni XXIII. Non sembrano esserci dubbi sull’origine dolosa del rogo appiccato ad un motorino parcheggiato sotto al porticato del primo edificio. In pochi minuti le fiamme, aiutate dal vento, si sono estese bruciando i pannelli in poliuretano, un materiale altamente infiammabile, per la coibentazione del soffitto ed interessando le altre palazzine. Il panico ha fatto il resto: gli inquilini sono stati svegliati da un boato, dal fumo e le fiamme, alcuni di loro pensavano addirittura di buttarsi di sotto. Le indagini della Questura per risalire al piromane sono scattate immediatamente: alcuni avrebbero visto fuggire almeno una persona, con una maglietta bianca, subito dopo il fatto. Ora gli sfollati, 18 le famiglie in totale, sono ospitati in hotel e si è innescata la macchina delle solidarietà, Rifondazione Comunista, ad esempio, ha messo a disposizione i propri locali in città mentre in Prefettura è stato fatto il punto della situazione. Le forze di Polizia garantiranno un servizio antisciacallaggio mentre l’Ater dovrà effettuare la ristrutturazione della palazzina ai cui alloggi si accede attraverso tre scale interne. Gli abitanti della zona chiedono più sicurezza e di poter dormire, è il caso di dirlo, davvero dei sonni tranquilli senza essere svegliati in piena notte dalle fiamme appiccate da chi e perché è compito degli inquirenti stabilirlo.

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