Teramo, riprese vietate in consiglio comunale. Le scuse di Brucchi

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teramo sala-consiliareConsiglio comunale infuocato a Teramo, dopo che il presidente Milton Di Sabatino ha negato ad una troupe televisiva la possibilità di fare riprese all’interno dell’aula, poiché già affidate ad un’emittente che riprende l’intera seduta. Con buona pace del diritto di cronaca e della trasparenza amministrativa, la troupe è stata allontanata dal vigile, il quale peraltro si è limitato ad eseguire gli ordini. Immagini off limit anche per il fotografo di un quotidiano e per una cittadina che stava riprendendo la seduta con il cellulare. Sulla vicenda si sono mobilitati i consiglieri grillini, che hanno chiamato la Polizia; gli agenti hanno verbalizzato l’accaduto, mentre il segretario generale Patrizia Scaramazza, regolamento alla mano, ha spiegato che non c’è alcuna norma specifica sulla questione, né in un senso né nell’altro. Una lacuna che, ha garantito, provvederà a colmare. Sulla questione è intervenuto anche il consigliere Pomante, il quale ha dichiarato che “Nella Newsletter del Garante Privacy, 11-17 marzo 2002, si afferma che le sedute del Consiglio Comunale sono pubbliche e possono essere liberamente riprese e diffuse in ossequio ai principi costituzionali di libertà d’informazione e comunicazione, senza consenso degli interessati, salvo limitazioni imposte da esigenze di riservatezza riguardanti dati sensibili e giudiziari”. Sulla vicenda sono arrivate le pubbliche scuse del sindaco Maurizio Brucchi: “Intendo pubblicamente scusarmi per l’episodio verificatosi ieri, a margine della seduta consiliare, che é con evidenza frutto di un malinteso. Basta appena ricordare – ha detto Brucchi – che abbiamo fatto della trasparenza e della libertà di partecipazione alle sedute consiliari non solo principi continuamente ribaditi, ma anche fisicamente riscontrabili.”

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