Teramo: sgominata banda specializzata nella clonazione di carte di credito. 10 arresti

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Carte di creditoSono accusate di associazione per delinquere finalizzata all’uso indebito di codici di carte di credito clonati, ricettazione e accesso abusivo a sistemi informatici le 10 persone arrestate oggi dalla Polizia di Teramo. Si tratta di italiani stranieri che, di fatto, avevano messo in piedi un’organizzazione criminale con sede “stabile” nei comuni di Alba Adriatica, Teramo e Colonnella, e con diramazioni in altre regioni italiane. Riuscivano a procurarsi e ad utilizzare codici di carte di pagamento carpiti a cittadini statunitensi, australiani e indiani. La banda, grazie a contatti in Pakistan gestiti da uno degli indagati, procurava i codici che clonati venivano divulgati agli altri affiliati che li utilizzavano per acquistare articoli di ogni genere, specie elettrodomestici e capi di abbigliamento firmati per poi rivenderli in parte a prezzi vantaggiosi a privati. Dopo una prima fase, il gruppo senza ricorrere ad azioni di ricettazione dei beni fraudolentemente acquisiti, si era rivolto ad alcuni titolari di attività commerciali compiacenti per ottenere un vantaggio economico immediato dall’uso dei codici dividendo l’introito, senza la consegna della merce. L’attività investigativa ha permesso di indagare 20 persone. Il danno economico ai vari circuiti bancari è stimabile in oltre 500 mila euro.

L’operazione è stata portata avanti dalla Squadra Mobile e dalla Sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni, con il coordinamento del Compartimento di Pescara, a conclusione di una complessa attività investigativa nell’ambito di un procedimento penale presso la Procura della Repubblica di L’Aquila. L’attività investigativa, che si è avvalsa di presidi tecnologici e l’acquisizione di filmati dei sistemi di videosorveglianza degli esercizi colpiti, ha permesso di indagare anche 20 persone, come ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile, Gennaro Capasso. Al termine delle indagini, la Procura della Repubblica di L’Aquila ha richiesto e ottenuto dal Gip l’emissione di ordinanze di custodia cautelare a carico degli indagati: un cittadino pakistano di 30 anni (ristretto in carcere), il gestore di un night di 36 anni (ristretto in carcere), un 65enne (arresti domiciliari), un imprenditore di 50 anni (arresti domiciliari), un 49enne (arresti domiciliari), un imprenditore di 45 anni (arresti domiciliari), un 42enne (arresti domiciliari), un cittadino romeno di 30 anni, disoccupato (arresti domiciliari), una cittadina moldava di 34 anni disoccupata (arresti domiciliari). Sono in corso le ricerche di un altro soggetto coinvolto nella vicenda, destinatario di provvedimento di arresto domiciliare.

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