Non si ferma e anzi procede spedito a Teramo il processo che vede imputato, tra gli altri, il noto commercialista Carmine Tancredi. Il socio di studio dell’ex Governatore Gianni Chiodi, è accusato di concorso in bancarotta per il ruolo avuto, secondo la Procura, in due società cipriote, nelle vesti di consulente degli imprenditori Guido Curti e Maurizio Di Pietro. Questi ultimi sono stati già condannati in primo grado a sei anni per bancarotta e sono presenti in questo processo per reati fiscali. Con Tancredi sono a processo altre sette persone, tutti amministratori di fatto o di diritto nelle società fallite. Nessuna battuta d’arresto all’iter processuale: la difesa di Tancredi, rappresentata dall’avvocato Gennaro Lettieri, aveva chiesto la nullità del capo di imputazione, che il pm Irene Scordamaglia aveva modificato nella precedente udienza.
Ma il collegio ha respinto l’istanza, in quanto “la modifica del capo di imputazione non riguardava un fatto nuovo”. Secondo la ricostruzione del PM Scordamaglia «in particolare Tancredi, nella specifica qualità di dottore commercialista, e Pietro Spinetti (amministratore di diritto della De Immobiliare e Kappa Immobiliare, ndr) ben consapevoli dei disegni distrattivi nutriti da Maurizio Di Pietro e Guido Curti derminavano ed agevolavano questi ultimi nella manovra diretta ad eludere le ragioni dei creditori della Dft (una delle società fallite)».
Sempre secondo l’accusa Tancredi «forniva a Di Pietro e Curti concreti consigli e suggerimenti sui mezzi giuridici idonei a dissimulare le somme di denaro sottratte alle ragioni dei creditori della Dft, indicando loro la Colombo fiduciaria di Lugano – ed indirizzandoveli – come la società di intermediazione che avrebbe consentito loro di far transitare, attraverso passaggi fittizi i beni sottratti alla Dft Grafiche nel patrimonio di società loro non direttamente riconducibili».