Terremoto: la Blundo attacca Barani

BLUNDO ENZAROMA – Enza Blundo, senatrice abruzzese del M5S, interviene in merito alle gravi affermazioni pronunciate ieri mattina in aula dal senatore Barani, relativamente al terremoto verificatosi in Lunigiana. Collegandosi al recentissimo evento sismico accaduto in Toscana, Barani ha dichiarato: “Sono sicuro che la procura di Massa non aprirà fascicoli contro la scienza, come è accaduto all’Aquila e non si condannerà chi non ha previsto i terremoti perché certe sentenze non vanno rispettate come quelle dell’Aquila, dove i più grandi scienziati sono stati accusati di non aver saputo prevenire i terremoti, facendo un danno d’immagine all’Italia incommensurabile”.
Denunciando la gravità di tali affermazioni, sulla base del giudizio relativo all’operato dei magistrati, la senatrice Blundo evidenzia l’assenza di fondamento di tali critiche. E infatti, sostiene la Blundo, leggendo le motivazioni della sentenza che ha ritenuto responsabili i componenti della Commissione Grandi Rischi, ci si rende perfettamente conto di come la decisione sia ben fondata; il magistrato giudicante afferma che i Componenti avrebbero dovuto “valutare il rischio sulla base delle loro effettive conoscenze e calibrare una corretta informazione”, compito questo che non è stato assolto dai Componenti, il cui intervento è stato più che altro politico in quanto volto a tacitare le preoccupazioni, peraltro fondate, non solo della popolazione aquilana, ma anche di esperti del settore che avevano denunciato l’anomalia delle scosse verificatesi all’Aquila nei giorni precedenti la scossa devastante del 6 aprile.
Nella nota diramata agli organi di stampa, la senatrice Enza Blundo sottolinea, come non si possano attribuire i danni del terremoto unicamente a fattori di cattiva costruzione in quanto essi dipendono da una commistione di elementi, tra i quali si devono anche annoverare l’intensità fisica dell’evento naturale e i fattori di vulnerabilità. “Più rispetto, dunque, per la Magistratura italiana e soprattutto più rispetto per chi, in quella tragica notte del 6 aprile 2009, ha perso la vita a causa anche dei componenti della Commissione Grandi Rischi i quali, rassicurando la popolazione, hanno indotto la stessa a rimanere in casa, sottovalutando il pericolo al quale avrebbero sottoposto la vita di ognuno”, conclude la senatrice Blundo.

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