“Non sono pentito di aver assegnato soldi pubblici all’Aeroporto dei Parchi dopo questa nuova inchiesta giudiziaria. Assolutamente no, lo scalo non dipende da quel terreno”, che è ora oggetto delle attenzioni dei magistrati. Anche se “Certo, è chiaro che le cose bisogna farle secondo le regole”. Così il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, commenta l’inchiesta della direzione distrettuale antimafia dell’Aquila sullo scalo cittadino.
“La questione non è se io debba ancora fidarmi o meno della Xpress che ha vinto una gara. Spero piuttosto che abbia stipulato un contratto serio per la fornitura delle macerie – ha proseguito Cialente -. Quello che dovrà emergere dagli atti è se era specificato o meno che la fornitura dovesse venire dalla raccolta delle macerie e in che modo sarebbero state trattate. Anche noi abbiamo usato macerie del sisma, trattate appositamente – ha spiegato -, per rialzare di un metro il campo di rugby in sintetico di Centi Colella, a rischio esondazione. Ma lì la situazione era nota”.
Per il primo cittadino aquilano “bisogna porre un problema generale molto serio, cioè che sulle macerie private non c’è controllo. La raccolta più veloce e sicura delle macerie è stata quella dell’Asm (la municipalizzata del Comune aquilano), l’unica dov’erano presenti costantemente Arta, Asl e Forestale per controllare”. Su quelle private, dice il sindaco, “continuo ad avere preoccupazioni perché dovrebbe esserci il Gps per tracciarle, ma alle demolizioni a cui assisto non ho visto controlli e quando ho chiesto mi si è detto che è molto difficile farli. Ho massima fiducia – ha concluso – negli accertamenti della magistratura, come al solito sono assolutamente garantista ma è bene si faccia chiarezza”.
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