Territorio: Abruzzo, i dati del consumo del suolo

cartina abruzzo 620x520L’Abruzzo, con il 5,15 per cento di consumo totale di suolo è al di sotto del consumo medio italiano (7 per cento), mentre è al di sopra della media nazionale per il consumo di suolo effettivo, ovvero il suolo al netto delle aree naturali protette (parchi, fiumi, laghi, boschi, ecc). La fonte dei dati è il rapporto Ispra 2015 sul consumo di suolo in Italia e in Abruzzo, diffuso dall’Assessorato ai Lavori pubblici. A livello provinciale, il consumo più elevato di suolo si registra nella provincia di Pescara (5,1 per cento), seguita dalla provincia di Teramo (5,0 per cento), Chieti (4,5 per cento) e L’Aquila (2,3 per cento). Il consumo del suolo provoca un disturbo ecologico alle aree circostanti. Nella misurazione delle superfici del territorio, alterate direttamente o indirettamente dal consumo di suolo a livello regionale, l’Abruzzo presenta una percentuale (42 per cento) inferiore alla media nazionale (54,9 per cento). A livello comunale, la diminuzione del suolo effettivo segue, in parte l’andamento provinciale; i comuni con maggiore diminuzione si trovano nella provincia di Pescara, i comuni con mediamente minore consumo del suolo si trovano nella provincia dell’Aquila. Tali dati si basano sul consumo di suolo rispetto al totale della superficie e non sul suolo effettivo. Per la provincia dell’Aquila il comune con maggiore perdita di suolo è Avezzano (10,85 per cento), seguito da Sulmona e San Benedetto dei Marsi. Nella provincia di Chieti troviamo San Salvo (27,73 per cento), San Giovanni Teatino (23,73 per cento) e Francavilla al Mare. Pescara (38,01 per cento), Montesilvano (28,30 per cento) e Cappelle sul Tavo sono i comuni con maggiore perdita di suolo nella Provincia di Pescara. Nella provincia di Teramo troviamo: Martinsicuro (26,38 per cento), Alba Adriatica (25,95 per cento) e Giulianova (19,15 per cento).La compromissione del suolo arreca danni al clima perché altera la regolazione del carbonio, impedisce, inoltre, di trattenere una buona parte delle acque di precipitazione che defluiscono a valle potenziando da un lato i fenomeni alluvionali e dall’altra la desertificazione. Sebbene la protezione ambientale rappresenti una priorità sancita da accordi internazionali e comunitari, a livello nazionale gli impegni sono stati ampiamente disattesi; tuttavia, la crescente consapevolezza dell’importanza ambientale dei suoli e del territorio, della necessità di contrastarne il progressivo degrado, lascia sperare che nel futuro si adotteranno politiche di conservazione del suolo più efficaci.

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