Terrore a Tunisi, Comunità tunisina: “Fiaccolata anche in Abruzzo, non ci arrendiamo”

hedia2Si commuove, Hedia Lammari, quando parla di ciò che ha visto ieri, in televisione, nel suo Paese, la Tunisia, dell’attacco sanguinoso al Museo del Bardo, delle vittime e dei feriti, anche Italiani e degli ostaggi. Hedia parla a nome della Comunità tunisina in Abruzzo, condannando con forza l’attacco terroristico che ha colpito la Tunisia, un Paese che, però, già sta reagendo ed è sceso in piazza per dire: “Noi non ci arrendiamo”. Vive a Pescara, Hedia, da diversi anni dove ha raggiunto il marito, anch’egli tunisino. E’ insegnante di lingua araba e si occupa delle problematiche dei cittadini tunisini. Molti di loro sono pescatori, altri svolgono lavori diversi, perfettamente integrati col territorio abruzzese. I parenti di Hedia che ha contattato immediatamente e che sono a Tunisi le hanno raccontato della concitata giornata di ieri. Anche in Abruzzo, Hedia, sta organizzando una fiaccolata per rendere vicinanza soprattutto ai parenti delle vittime italiane e non solo: “Ci sono anche Tunisini tra i morti, il terrorismo non guarda in faccia a nessuno. Hanno voluto colpire il nostro turismo e la nostra storia, oltre che attentare alla vita umana – ci dice Hedia – ma i Tunisini sono un popolo aperto e gioioso, e non ci arrenderemo”.

Sii il primo a commentare su "Terrore a Tunisi, Comunità tunisina: “Fiaccolata anche in Abruzzo, non ci arrendiamo”"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato


*