Col passare delle ore è quella dell’errore umano la pista che prende maggiore consistenza tra gli inquirenti della Procura della Repubblica, che sulla tragedia alla “Di Giacomo” hanno aperto un fascicolo per una serie di reati colposi, il più grave dei quali è purtroppo da ieri l’omicidio plurimo. Non ci sono indagati nell’inchiesta supervisionata dal Procuratore Capo di Pescara De Siervo, e condotta dal Procuratore aggiunto Tedeschini, e dalla PM Giusti. “Se non ci fosse stato un errore umano” – ha dichiarato la Tedeschini- “la fabbrica non sarebbe saltata in aria da sola”. I dispositivi di controllo e sicurezza su una attività così a rischio erano in regola, sia dal punto di vista autorizzativo che nel concreto, considerata la pressoché quotidiana serie di ispezioni e verifiche cui la “Di Giacomo” è stata sottoposta negli anni. Qualunque altra ipotesi più inquietante rimane sullo sfondo, anche alla luce della secca smentita dell’indiscrezione circolata ieri secondo cui ad innescare la reazione a catena delle esplosioni sia stato proprio il deposito giudiziale, quello in cui sono custoditi armi, fuochi ed esplosivi sequestrati dalle forze dell’ordine. Per risalire alla causa scatenante della serie di esplosioni la Procura ha nominato un consulente tecnico che lunedì effettuerà un suo primo sopralluogo sullo scenario, dove già sono in azione i Carabinieri dei Ris, supportati dai colleghi della Compagnia di Montesilvano e dai Vigili Del Fuoco. Questa mattina sono state rastrellate a tappeto le colline prospicienti, dove sono stati purtoppo ritrovati ancora parti dei corpi delle vittime. Per la loro riconsegna alle famiglie per i funerali occorreranno ancora almeno tre o quattro giorni. Intanto per gli effetti dell’esplosione è stata dichiarata inagibile una abitazione di una donna anziana che vive da sola nel centro storico della Contrada Villa Cipressi. I sopralluoghi dei tecnici del Comune e dei Vigili del Fuoco proseguiranno anche nei prossimi giorni.

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