L’asfalto reso viscido dal nevischio, due curve pericolose ed il fondo stradale estremamente pericoloso sarebbero le concause del tragico incidente che è costato la vita a tre persone nell’impatto tra la Fiat Panda su cui viaggiavano, di cui il conducente ha perso il controllo  e una bisarca che procedeva sull’altra corsia. Lo schianto è avvenuto intorno alle tredici di venerdì lungo la Fondovalle Sangro al Km. 54,9 nei pressi del comune di Bomba in Località Lago Maurino. Una coppia di coniugi residente a Napoli, Roberto Pettorino e Giuseppina Apa entrambi sessantenni con la suocera, Franca Guerrera di 78, erano diretti a Treglio per raggiungere alcuni familiari, quando la loro Panda dopo aver carambolato un paio di volte si è andata a schiantare contro una bisarca carica di furgoni Ducato, condotta da un trentenne anch’egli di Napoli. Le lamiere della Panda grigia metallizzata a causa del violento impatto si sono contorte sui tre passeggeri che sono deceduti sul colpo. Le salme sono state trasferite nell’obitorio dell’ospedale di Atessa per il riconoscimento. Per consentire la rimozione dei mezzi è stato necessario chiudere la Statale 652 per circa tre ore. I vigili del fuoco di Casoli intervenuti insieme ai carabinieri di Bomba e Villa Santa Maria hanno dovuto liberare le lamiere aggrovigliate sotto il mezzo pesante. Da quanto ha riferito il comandante della locale stazione dei Carabinieri Maresciallo Capo Vito Giallorenzo, che ha raccolto le prime dichiarazioni dell’autista del mezzo pesante, la panda avrebbe fatto un paio di carambole prima di schiantarsi contro la bisarca, A nulla sarebbe valso il tentativo da parte dell’autista di bloccare il suo mezzo pesante e cercare di accostarlo quanto più possibile vicino al margine destro della carreggiata. La piccola utilitaria, ormai priva di controllo, ha finito la sua tragica corsa andandosi a conficcare sotto il lato sinistro della bisarca. Il sostituto procuratore di turno presso il Tribunale di Lanciano, Ruggiero Dicuonzo, ha aperto un’inchiesta e sequestrato i due mezzi per ulteriori accertamenti sulla dinamica dell’incidente. Da segnalare infine che proprio nei pressi del luogo dell’incidente da decenni è stato realizzato un cavalcavia che avrebbe consentito sicuramente una viabilità più sicura priva di curve pericolose ma a causa di lungaggini burocratiche non è stato mai ultimato.

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