Transiberiana d’Italia: sul treno della Liberazione

A Cipollone

transiberiana1La Transiberiana è in Italia, più precisamente qui, in Abruzzo. Eh sì, la chiamano la “Transiberiana d’Italia”. Il perché lo capisci quando ci sali: un viaggio senza tempo sulla Sulmona – Carpinone, a bordo di carrozze d’epoca costruite tra le due guerre, interni rigorosamente in legno, a percorrere scenari fiabeschi, d’Inverno, ammantati di neve, nel cuore di parco e aree montane. E’ la seconda ferrovia più alta d’Italia, dopo quella del Brennero, chiusa definitivamente al traffico passeggeri è stata riattivata in alcune tratte grazie ad alcuni appassionati come l’associazione Le Rotaie. Inaugurata nel 1897, per collegare Napoli con i territori di Abruzzo e Molise, la tratta torna a vivere in occasioni speciali. 25 aprile, per il 70esimo anniversario della Liberazione, c’è stato un nuovo viaggio speciale, da Pescara a Roccaraso e ritorno. Sul treno storico della Fondazione FS, in collaborazione con l’associazione culturale Le Rotaie, organizzatrice dell’evento, si è trascorsa una giornata dall’alto valore simbolico e culturale specie in una zona come quella della Majella, attraversata dai binari della Transiberiana d’Italia, teatro di tragici ed eroici eventi durante il secondo conflitto mondiale. Ci sono state delle soste a tema con la ricorrenza, tra cui lo spettacolo teatrale sulla Brigata Maiella “Banditen” della Compagnia dei Guasconi, a Roccaraso, e l’incontro con l’associazione culturale Il Sentiero della Liberta’ nella sosta di Campo di Giove. Torna a percorrere le zone più belle e suggestive delle nostre montagne, la Transiberiana d’Italia. Tra l’altro, curiosità, c’è una locomotiva da Oscar, quella a vapore, 940 940, apparsa nel film “La vita è bella” di Roberto Benigni. 

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