L’AQUILA- “In occasione del Consiglio regionale straordinario sui trasporti, il secondo dopo quello inconcludente dello scorso 1′ agosto a L’Aquila, il Presidente Chiodi ha sentenziato senza equivoci che la fusione delle tre aziende pubbliche “non s’ha da fare”, sconfessando le dichiarazioni del proprio Assessore pronunciate qualche istante prima e confermando, peraltro, le anticipazioni di qualche settimana fa del Sole24ore.”Inizia così, con toni duri e polemici la lunga nota congiunta de sindacati CGil Cisl, Uil, CISAl e UGL facendo riferiemnto all’ennesimo consiglio regionale “finito nel vuoto” eppure convocato sul delicatotema del trasporto pubblico locale.
“Una posizione che, se c’è ne fosse ancora bisogno, non ci ha sorpresi più di tanto – proseguono i sindacati nella nota – perché è esattamente in linea con l’agenda elettorale del Presidente e, in piena sintonia, inoltre, con le aspettative delle imprese private del settore.Per il Governatore della Regione Abruzzo le problematiche del settore sono essenzialmente riconducibili ai privilegi dei lavoratori ed alla loro bassa produttività. Ci viene il dubbio che Chiodi non conosca le condizioni in cui operano coloro che consentono quotidianamente, con il proprio lavoro, la mobilità dei cittadini abruzzesi. Ricordiamo al Presidente Chiodi che stiamo parlando di una tipologia di lavoro che le vigenti leggi dello Stato italiano (e non le Organizzazioni Sindacali), hanno riconosciuto quale attività usurante in relazione sia alle caratteristiche delle prestazioni lavorative che agli orari disagiati di impiego.
In merito poi al rapporto salari/maggiore produttività, tirato in ballo da Chiodi quale aspetto determinante e vincolante per proseguire nel progetto di fusione, sarebbe forse il caso di rammentare che il salario degli autoferrotranvieri e’ congelato da più di cinque anni, in ragione del mancato rinnovo contrattuale.Il Presidente Chiodi vuole una risposta dai sindacati sugli esuberi che potrebbero determinarsi a seguito della fusione? Intanto consiglieremmo un aggiornamento dei dati che tenga conto dei numerosissimi pensionamenti registrati nel 2012 nelle tre aziende senza che gli stessi siano stati rimpiazzati, cosa che tra l’altro comincia a generare problemi nell’effettuazione dei servizi. Inoltre c’è ancora qualcuno che mira ad assumere personale impiegatizio e che addirittura pensa di esternalizzare lavoro di natura amministrativa”. Alla luce di tutto questo e molto altro ancora la conclusione, amara davvero, dei sindacati che si dicono costretti a bissare lo sciopero generale del mese di gennaio con una nuova paralisi fissata per l’8 febbraio:” Il sindacato conferma con forza sia lo sciopero regionale di 24 ore proclamato per l’8 febbraio che il blocco di tutte le prestazioni straordinarie a partire dal prossimo 1′ febbraio. Chiodi ha dichiarato che “lo sciopero e’ ormai fuori moda ed aumenta le tasse ai cittadini”. Su questa affermazione sarebbe facile replicare ma ci asteniamo dal farlo lasciando ai cittadini ogni valutazione in merito !”.
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