Trasporti, verso la fusione con riserve

autobusLo scorso giovedi in commissione la prima discussione sulla proposta di legge per la fusione delle tre società di trasporti in Abruzzo, sei semplici articoli, di cui la metà non dicono nulla, lamentano i consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri. Un pò poco rispetto ad un settore che comprende 1400 dipendenti ed un fatturato di circa 150 milioni, non solo, ma manca trasparenza rispetto a quella che dovrà essere l’idea di ottimizzazione dei costi e si cade nella demagogia per la quale fanno più scandalo gli 85 mila euro l’anno di costo, ad esempio, del Cda della Gtm, piuttosto che il quasi milione di euro complessivo che si spende per i permessi sindacali. Per queste ed altre ragioni la proposta é stata bloccata in commissione prima che approdasse in Consiglio, mentre Il senatore di Forza Italia Fabrizio Di Stefano ha posto pubblicamente dieci domande al presidente della Regione D’Alfonso: “Sono dieci semplici domande rispetto alle tante ombre che accompagnano questo processo di fusione – spiega Lorenzo Sospiri – e le cui risposte ci terremmo a vederle scritte direttamente nella legge che si andrà a varare, a cominciare da spoiegazioni circa l’organigramma della società unica, i costi per i dirigenti, le risorse, considerando che Renzi ha già annunciato pesanti tagli e quale sarà la sorte dellle attività non contribuite dalla Regione come il noleggio, le agenzie di viaggio e le linee commerciali.” Sul punto replica subito il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale Camillo D’Alessandro: “Hanno avuto 66 mesi per portare a termine un progetto di fusione e non l’hanno fatto ed ora si stupiscono di come noi in sei mesi riusciremo a dare una svolta al settore trasporti di questa Regione. La proposta di legge non può comprendere duecento articoli, ma solo alcuni punti d’indirizzo sul quale andremo ad approfondire durante il processo di fusione. Di sicuro non toccheremo il livello occupazionale, ma razionalizzeremo le spese in vari settori.” 

La risposta della Regione

“Con piacere rispondiamo alle domande dell’on. Fabrizio Di Stefano, perche’ domande del genere fanno vincere le elezioni a chi risponde e le fanno perdere a chi le pone, e sono rivelatrici del perche’ loro hanno trasformato il trasporto pubblico locale nel Titanic, ma noi non suoneremo mentre la nave affonda”. E’ l’incipit della replica di Camillo D’Alessandro, sottosegretario alla Giunta regionale, alle domande formulate stamattina in conferenza stampa da Forza Italia a proposito della riforma del trasporto pubblico locale. Queste, in particolare, le risposte ai dieci quesiti: “Lo statuto della societa’ unica – spiega D’Alessandro – prevedera’ la composizione di un consiglio di amministrazione tra tre e cinque membri, di certo con un numero di componenti e con un costo inferiore rispetto alle tre societa’ attuali. Ci saremmo aspettati dal parlamentare Di Stefano una premura sul curriculum e sulle competenze piuttosto che su un nome e cognome, che garantiremo essere di elevatissimo valore. Nessuna ‘nominopoli, solo competenze”. Per il secondo quesito “Sicuramente un numero inferiore rispetto al lauto numero ereditato, rispetto al quale, mi pare, il parlamentare Di Stefano non si sia mai occupato neanche nella precedente veste di consigliere regionale”. In riferimento al terzo: “Nessun dipendente avra’ un euro di meno rispetto al proprio attuale trattamento economico ne’, allo stesso modo, si adeguera’ il trattamento economico a quello piu’ alto. Esattamente quanto previsto nell’accordo tra sindacati e Regione, con l’allora sssessore Morra, e che pure un parlamentare dovrebbe conoscere. La nuova societa’ lavorera’ per garantire maggiori livelli di efficienza e di produttivita’”. Quarta risposta: “Gli esuberi, il cui numero non e’ detto che sia quello indicato, troveranno assorbimento attraverso l’attivazione di piu’ leve: mobilita’, prepensionamenti, ma sopratutto la realizzazione di economie consentira’ di fare fronte. Abbiamo intenzione di garantire maggiori servizi in capo alla nuova societa’ che consentira’ di utilizzare parte del personale amministrativo e dirigenziale”. Sul quinto interrogativo D’Alessandro spiega che “La societa’ sara’ organizzata statutariamente per divisioni. La divisione ferro avra’ sede a Lanciano, quella urbana ed interurbana a Chieti e Pescara. Le attuali tre societa’ dispongono di locali in proprieta’, anche vuoti, mentre si pagano affitti. Sono certo che il parlamentare Di Stefano, nella sua veste di amministratore locale della Citta’ di Chieti, mettera’ a disposizioni locali pubblici gratuiti per la societa’ unica rispetto a quelli attuali dove paghiamo affitti evitabili e costosi”.

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