L’Abruzzo 2.0 è antisemita e misogino e nella mappa virtuale dell’intolleranza riveste, purtroppo, un ruolo di rilievo. Almeno secondo un rapporto di Vox (Osservatorio italiano sui diritti) che ha analizzato due milioni di “tweet”, ovvero i messaggi da 140 caratteri condivisi sul social network Twitter, che mostrano quanto siano frequenti gli insulti misogini, omofobi, razzisti. E’ stata stilata una specie di “geografia dell’odio” su cui sono i colori a dare la misura di quanto sia elevato questo atteggiamento in alcune zone del Paese: degli uomini verso le donne, verso chi è di un’altra razza, l’odio antisemita e quello verso gli omosessuali e i disabili. In particolare, l’Abruzzo in queste mappe è spesso contrassegnato dal colore rosso (che evidenzia una concentrazione di post razzisti), soprattutto nella mappa dell’antisemitismo. Complessivamente la distribuzione dell’intolleranza, secondo i dati di Vox, è polarizzata al Nord e al Sud, ma con un “picco significativo – si legge nel rapporto- in Abruzzo, nell’area tra L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo.” Dei 1.150 tweet antisemiti geolocalizzati (su 6 mila in totale raccolti in poco meno di tre mesi), un alto numero proviene dalla nostra regione, con termini che preferiamo non citare. Il “machismo” (virtuale) poi, si concretizza in frasi e parole offensive nei confronti delle donne. Lo stesso contro i diversamente abili. Certo, ribadiamolo, si tratta di un singolo studio, che però ha criteri scientifici, grazie a ricercatori delle Università di Milano, della Sapienza di Roma e di Bari che hanno raccolto oltre due milioni di tweet che prendevano di mira donne, gay, immigrati, disabili ed ebrei, scorporando quelli geolocalizzati. Insomma l’immagine dell’Abruzzo regione discreta e accogliente cozza con la seppur virtuale immagine venuta fuori da questo rapporto. C’è un hashtag che Vox Diritti ha lanciato #leparolefannomale da condividere il più possibile sui social network: l’unica intolleranza concessa è quella all’intolleranza stessa.