Ud’A – A ciascuno il suo…lenzuolo di protesta!

La grande magia

Nuova immagine udaPrendete 330 colletti bianchi di un ateneo e levate loro, praticamente dalla notte al giorno con un atto di imperio unilaterale del dg, una media di 350 euro in busta paga ossia la voce IMA. A questi lavoratori aggiungete 113 funzionari amministrativi e mettetene al bando, o meglio on line sul sito dell’università sotto il pulsante “amministrazione trasparente”, incarichi conferiti e somme erogate secondo il dg ” ingiustamente” e quindi richieste indietro dallo stesso. Condite il tutto con: due centraliniste non vedenti sostituite, anche loro dall’oggi al domani dopo anni di servizio, dal risponditore automatico; un sindacato ( la CISAL) che porta dg e Rettore davanti ad un Prefetto dopo aver denunciato una “spudorata e ripetuta condotta antisindacale” e per finire, semplicemente perchè ultima bomba scoppiata in ordine di tempo, la protesta del CLA ( Centro Linguistico di Ateneo) con un direttore che ha messo per iscritto di esser stato costretto a dimettersi, lenzuoli di protesta stesi all’ingresso della sede pescarese della d’Annunzio, in viale Pindaro, dimissioni a cascata di tre componenti del Consiglio direttivo del centro linguistico, un odg ad hoc nel prossimo Senato Accademico di martedì 11 novembre. Ecco a voi l’Università D’Annunzio: ecco a voi una quotidianeità fatta di proteste, denunce, fischi, contestazioni e sommosse ormai davvero a tutti i livelli. Il dimissionario Prof. Consani spiega, in una lunga lettera indirizzata al Rettore Di Ilio con toni alternativamente durissimi ed emotivi, di esser stato costretto alle dimissioni dalla presidenza del CLA ” per l’impossibilità materiale di assicurare servizi e funzioni minimi”, “dopo aver riscontrato che mancava la volontà di rintracciare vere soluzioni alla questione”, per essersi sentito “solo e isolato” in una battaglia per la D’Annunzio e i suoi studenti fortemente penalizzati dallo stato in cui da un anno e mezzo è stato abbandonato il CLA. A dir poco teatrale, ma certamente inequivocabile, il finale della lettera di Consani: ” Ho imparato ad apprezzare la figura di Don Chisciotte in letteratura e musica e non la vorrei contaminata dalle miserie dell’accademia”. Pochi giri di lancette più tardi comincia a circolare tra i docenti di Lingue e gli esperti linguistici del CLA un’altra missiva questa volta a firma del Prof. Pier Carlo Bontempelli, Direttore entrante del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere, in cui lo stesso esprimendo la massima solidarietà al collega Consani sottolinea  la valenza accademica del centro linguistico scrivendo:” Un CLA rafforzato e dotato di personale competente e motivato potrebbe evidentemente tornare molto utile a tutto il territorio della regione”. Nel frattempo, una prima informale chiacchierata tra i docenti del CLA e il Rettore pare sia servita a meno di niente, mentre la Professoressa Augusta Consorti ( Direttore del Dipartimento di Economia Aziendale dal 2007) ha chiesto e ottenuto che la delicata vicenda fosse affrontata dal primo Senato Accademico utile, appunto quello di martedì prossimo. Un centro di eccellenza linguistica, come definito nello statuto del CLA, che promuove ben 9 lingue ( inglese, francese, spagnolo, portoghese, serbo croata, cinese, arabo, tedesco, russo ) e che qualcuno ritiene possa essere smantellato o comunque  ridimensionato. A scapito di chi è chiaro, meno chiaro è a vantaggio di chi altri. Di poche ore fa, intanto, la nuova sciabolta a firma della CISAL, precisamente del suo neo Segretario Generale d’Ateneo Goffredo De Carolis, sempre all’indirizzo del Rettore di Ilio: due pagine per contestare un passaggio in particolare del verbale del Consiglio di Amministrazione del 22 luglio scorso in cui si parla di esuberi del personale tecnico amministrativo per 56 unità lavorative. Il sindacato di contro elenca le somme spese per gli straordinari pagati nelle annualità 2013 – 2014 definendole “più che decuplicate”  (11.124,42 euro nel 2012 a fronte dei 111.551,83 euro per i soli primi sette mesi del 2014 ). La CISAL si domanda dove sia la verità: se ci sono ben 56 esuberi perchè, di contro, vengono autorizzate tutte queste ore di straordinario? Ma soprattutto, se la D’Annunzio può permettersi tutta questa spesa per gli straordinari perchè non attinge da questa voce il necessario per restituire l’IMA ai dipendenti ? Ogni settore, insomma, ha ormai il suo quesito alla D’Annunzio: c’è chi chiede “rispetto” ( vedi i 113 della class action, per quanto il dg ha chiesto loro indietro, pronti anche a denunce penali ), c’è chi chiede semplicemente di poter continuare a lavorare ( vedi i docenti del CLA ), c’è chi rivuole i soldi in busta paga ( i 330 dell’IMA), c’è chi vorrebbe poter studiare in ambienti più consoni e sereni (parliamo degli studenti di viale Pindaro ai quali da cinque anni vengono negate sei splendide aule persino inauguate, ma mai entrate in funzione perchè prive persino della cosiddetta agibilità temporanea). Tutti pendono da una sola bocca: quella del Magnifico Rettore il quale prima o poi una qualche risposta dovrà pur cominciarla a dare se non vuole rimaner schiacciato dal periodo più “chiacchierato” nella storia dell’Università D’Annunzio.

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