Ud’A – Cuccurullo querela Del Vecchio per calunnia

unichE’ lunga 6 pagine e conta 11 allegati la querela presentata lo scorso 10 dicembre dall’ex Rettore della d’Annunzio Franco Cucurullo contro l’attuale “chiacchieratissimo” dg Filippo Del Vecchio e depositata presso la Stazione dei Carabinieri di Chieti scalo. Cuccurullo scrive in qualità di Presidente pro tempore della Fondazione dell’Università Gabriele d’Annunzio e chiede alla Procura della Repubblica di Chieti di accertare la colpevolezza di Del Vecchio per il reato di calunnia. L’ex Rettore ripercorre lungo le 6 pagine la crescente “attenzione” dei mass media  verso “la notizia di un procedimento penale riconducibile ad un esposto di Del Vecchio relativo alla gestione economica della Fondazione” (presieduta dallo stesso Cuccurullo sin dai tempi della sua nascita). Fondazione per questo motivo oggetto di accertamenti della Finanza e finita sulle cronache locali anche in seguito alle dimissioni di due dei componenti del CdA ( parliamo di Sargiacomo e Briolini che pare abbiano maturato tale decisione perchè in disaccordo con Del Vecchio proprio in merito all’esposto, ndr). La querela entra, quindi, nel merito del “significato di Fondazione” passando per i “rapporti con l’Università” fino ad arrivare al nodo cruciale ossia all’esposto di Del Vecchio. ” Stupisce, e non poco – si legge a pagina 3 della querela di Cuccurullo – la presentazione dell’esposto del dg che, come dimostrato, non solo era a conoscenza dei rapporti tra i due enti, ma addirittura si è avvalso della Fondazione, così come avveniva prima che egli assumesse l’incarico e quindi, ove dovesse ravvisarsi la fondatezza della sua denunzia, egli in primis dovrebbe essere richiamato a rispondere di tali fatti dall’assunzione dell’incarico !!! Fortunatamente per il dott. Del Vecchio questo rischio non c’è perchè nella gestione della Fondazione e nei rapporti della stessa con l’Università non è rinvenibile alcun fatto penalmente rilevante!!!”. Sei punti esclamativi in due righe, un nemmeno tanto velato stile ironico, un avverbio  (quel fortunatamente ad inizio capoverso) dal sapore inequivocabilmente…canzonatorio. Cuccurullo prosegue la querela ricordando (di certo più a Del Vecchio che a se stesso) le conclusioni alle quali è giunto il pm Falasca che ” interessato da una denuncia, disposti e svolti gli accertamenti dovuti sulle attività della Fondazione ha archiviato il procedimento penale non evidenziando fatti rilevanti nè ulteriori spunti investigativi”. Un ragionamento “a matrioska” quello messo nero su bianco dall’ex Magnifico della d’Annunzio di Chieti-Pescara: per Cuccurullo, infatti, Del Vecchio ben sapendo dell’archivazione di ogni indagine da parte della Procura avrebbe comunque presentato un esposto per chiedere accertamenti “intenzionalmente e con la certezza dell’incolpato”. Come se ciò non bastasse, se il dg non ha mai eccepito nulla in merito alle attività della Fondazione dal suo insediamento ad oggi e, anzi, ha lasciato tutto esattamente come ai tempi dei suoi predecessori cosa eccepisce e denuncia?. Colpiscono, per finire, due interrogativi coi quali Cuccurullo conclude la querela: intanto, quello dove si domanda se l’esposto di Del Vecchio rappresenti “l’ennesimo passaggio, preparatorio di altri, nell’ambito di un progetto ampio teso a svuotare la Fondazione”. A seguire l’altro quesito, in qualche modo complementare del primo: quello in cui l’ex Rettore domanda, e si domanda, se vi sia una volontà del dg di “delegittimare la Fondazione, con ogni mezzo e nonostante gli unanimi consensi raccolti per il suo operato, al fine di accantonarla”. Come dire, Cuccurullo sembra parlare a due destinatari: da un lato alla Procura sui cui tavoli è finita la denuncia con la quale chiede che venga punito Del Vecchio, dall’altro inviando un messaggio all’opinione pubblica ma soprattutto a qualcuno  “vicino” a Del Vecchio, forse… ben immaginando che le sue 6 pagine sarebbero finite anche sui tavoli delle redazioni giornalistiche!

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