Il 14 febbraio di un anno fa Filippo Del Vecchio viene nominato nuovo direttore generale dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti, a distanza di poco meno di un anno, un esposto denuncia dell’associazione Codici pone pesanti perplessità sulla regolarità di quel contratto. La Procura della Repubblica di Chieti prende atto e promette approfondimenti, certo é che in base alle informazioni in possesso del Centro per i Diritti del Cittadino, ci sarebbero gli estremi per avviare un’indagine nella quale si prefigura, quanto meno, un’ipotesi di falso ideologico. Questo sostiene l’associaizone che oggi ha convocato una conferenza stampa per spiegare la vicenda.
Il 3 ottobre del 2011 l’Università “d’Annunzio” indice una procedura selettiva per individuare un candidato idoneo a ricoprire il ruolo di Direttore Generale, due giorni dopo Del Vecchio presenta domanda dichiarando, come richiesto dal bando, di non aver riportato condanne penali e di non avere procedimenti penali in corso. In un’ulteriore missiva inviata al Rettore il 3 febbraio del 2012 affermava: “per quanto é a mia conoscenza non risultano a mio carico procedimenti nella fase delle indagini, nè procedimenti penali in corso”. In realtà, in base a quanto sostiene l’esposto di Codici, Del Vecchio risultava indagato dalla Procura della Repubblica dell’Aquila già dal febbraio del 2011, e numerosi articoli di stampa e servizi televisivi  avevano ampiamente illustrato il suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla Ex Optimes a l’Aquila, all’epoca in cui era direttore generale dell’università del capoluogo di regione, già dal maggio dello stesso anno, ovvero 5 mesi prima della presentazione della sua domanda di partecipazione al concorso a Chieti. Anche per questo nell’esposto si sollecita la Procura di Chieti ad acquisire la documentazione interna al fascicolo del procedimento penale e a sentire il Colonnello dei Carabinieri Pietro Di Censo che si é occupato direttamente dell’inchiesta. Codici non si ferma qui e prendendo spunto dalla fitta documentazione pervenuta in forma anonima nella propria sede pone all’attenzione della Procura un altro aspetto: “Sarebbero stati creati, dal suo insediamento, 20 uffici esclusivi nominando altrettanti funzionari, personale interno avanzato di livello senza che ce ne fosse reale bisogno e senza verificare se dette persone abbiano specifica competenza. In più sarebbe stata riesumata una vecchia graduatoria di un concorso interno da tempo scaduta, per assumere le persone in attesa allo scopo, secondo Codici, di far salire di livello la sua segretaria da semplice geometra a funzionario informatico.” L’esposto oltre che alla Procura di Chieti é stato inviato anche alla Corte dei Conti ed é stato chiesto perfino un incontro con il neo Rettore della d’Annunzio Di Ilio.

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