Ud’A – Il Dg batte cassa pure ai CEL

udaBatte cassa, chiede indietro somme bollate come “percepite in eccesso”, non spiega con quale criterio calcola cifre spesso da capogiro e soprattutto intima tempi di riscossione da perfetto ispettore di Equitalia. Questo è, ormai, il Dg dell’Università Gabriele d’Annunzio Filippo Del Vecchio. Stavolta se la prende con i Collaboratori ed Esperti linguistici, in una parola o meglio acronimo i CEL: è indirizzata a loro, infatti, una missiva con la quale il Dg annuncia “l’avvio di un procedimento per il recupero di somme stipendiali oscillanti tra i 70.000 e i 90.000 euro da versare all’Amministrazione entro 15 giorni”. Una comunicazione sic et sempliciter nell’ormai proverbiale stile del Dg della d’Annunzio: pochi ragionamenti e ancor meno spiegazioni tirando, però, in ballo due delibere del Cda ( quella del 24.11.2008 e una successiva del 21.02.2011 ) definitive “viziate in radice” e pertanto da sanare subito e senza confronto alcuno. I 16 Cel, però, non ci stanno e per voce dei sindacati, in un comunicato congiunto, incalzano il Dg parlando di “atteggiamento persecutorio”, di ” professionalità destabilizzate” e di “attività antisindacale”: ricordano tutti i tentativi di avviare un tavolo di confronto andati sempre e puntualmente in fumo. Si domandano che fine abbia fatto il recente impegno del Magnifico, addirittura in sede ministeriale, affinchè fosse avviata una reale trattativa contrattuale di categoria. Polemizzano con quelli che definiscono “organismi accademici” colpevoli, a loro dire, di non essere sufficientemente consapevoli “della gravità e delle conseguenze dell’azione messa in atto autonomamente dal DG”. Passaggio ancor più esplosivo quello, finale, in cui Cgil, Cisl, Uil, CISAL ed Rsu scrivono: “Sono, forse, stati gli stessi organismi a dare questo compito formale al Direttore Generale?”. E’ davvero un’ombra pesante questa gettata sul Cda e sul Senato Accademico: spesso insinuata, forse non era mai stata messa così esplicitamente nero su bianco l’eventualità del “silenzio assenso”. E’ qualcosa di più dell’ennesima tegola giudiziara ( i Cel annunciano, infatti, di adire le vie legali) per la gestione Di Ilio- Del Vecchio: la sensazione è che lo scollamento tra docenti e “tutti gli altri” sia ormai evidente. Un inequivocabile déjà- vu se consideriamo, ad esempio, lo stesso silenzio di professori e senatori in merito alla vicenda delle 53 querele con le quali altrettanti dipendenti hanno accusato il Dg di diffamazione aggravata e di trattamento illecito di dati personali. Se a tutto questo aggiungiamo gli ultimi sei mesi di “cronaca Ud’A”( potendoci in realtà spingere ben oltre) riportando la mente ad una “bomba” tra le tante ossia la querela per calunnia dell’ex Rettore Cuccurullo, sempre all’indirizzo del dg Del Vecchio, come non sottolineare che anche in questo come in tutti gli altri fatti vi è stata una “reattività accademica” pari allo zero? Ecco, insomma, che la cortina di ferro tra professori e non professori appare sempre più evidente. Scendono a valanga, intanto, molti quesiti: chi trama perchè nulla cambi, anzi? Perchè? E soprattutto, per quanto ancora alla d’Annunzio si andrà avanti così? Per finire, appare significativo come i Cel liquidano la figura del Rettore nel loro documento sindacale: lo definiscono “scolorito e irrilevante”, eppure più di qualcuno si domanda se sia davvero così o se piuttosto Di Ilio abbia un ruolo ben più preciso e mirato pur continuando a trincerarsi dietro il suo ormai imbarazzante silenzio!

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