Ud’A – La Regione non sta a guardare

UDADALFONSO” A chi accusa lei di essere troppo silenzioso nonchè assente laddove il suo dg particolarmente rampante cosa replica Rettore Di Ilio?”. ” Semplicemente che si tratta di caratteri e che comunque io non sono assente e il dg non è rampante”. Così questa mattina al microfono del Tg8 il Magnifico Rettore della d’Annunzio Carmine Di Ilio da noi intercettato nel corso di una conferenza stampa di presentazione di un Master universitario di II livello e incalzato sulla nota, fischiata e contestata “vicenda IMA”. Ha scambiato una breve e confidenziale chiacchierata col Governatore D’Alfonso, poco prima della conferenza stampa, poi avvicinato dalla nostra telecamera non si è sottratto alle domande su quanto sta accadendo nel “suo” ateneo. Ripercorre con dovizia di particolari tutte le fasi ispettive e decisionali che hanno portato l’amministrazione della d’Annunzio a disporre il taglio dell’indennità sottolineando più volte due concetti in particolare: Di Ilio dice che la bomba è scoppiata tra le mani dell’attuale gestione Ud’A per responsabilità da ricondurre tutte ed esclusivamente a chi ha preceduto Di Ilio e Del Vecchio sulle rispettive poltrone ossia Cuccurullo e Napoleone. Secondo, il Rettore insiste nel dire che il taglio dell’IMA per gli oltre 300 colletti bianchi, applicato dal dg già dalla scorsa busta paga di agosto, è stato dettato dalle osservazione degli ispettori del MEF ( Ministero dell’Economia e delle Finanze). Punto quest’ultimo sul quale avrebbero, come hanno da ormai due mesi, parecchio da dire i sindacati scesi in campo anche con le segreterie nazionali in difesa del comparto tecnico-amministrativo della d’Annunzio: sono almeno 70 giorni che Cgil, Cisl e Uil chiedono la “verità” sulla questione IMA non avendo ad oggi rintracciato il passaggio chiave in cui le tante relazioni del MEF avrebbero autorizzato, o indirizzato, il dg a tagliare il salario accessorio dalle buste paga di oltre 300 lavoratori. Sindacati fermi su un’unica eppur conciliatrice posizione ribadita anche nell’ultimo documento congiunto, di appena tre giorni fa, indirizzato come sempre al Rettore ma questa volta anche a tutti senatori accademici: una posizione a due cifre col sapore dell’ultimatum visto che stavolta sono loro, i sindacati, a dettare le condizioni indicando nel 18 settembre il termine ultimo per l’apertura del tavolo negoziale. Quando, poi, ricordiamo al Magnifico i recenti fischi mentre riceveva il Premio Simpatia, per non parlare dei lenzuoli che ogni giorno denunciano a passanti e studenti lo stato di agitazione dei dipendenti Ud’A ( striscioni di protesta stesi anche dinnanzi le telcamere di Rete4 lunedì scorso), Di Ilio sorridendo ci dice: ” Fischi e contestazioni ci stanno in un momento come questo, ma chi mi conosce sa bene che non solo non mi scompongo ma soprattutto che non sono assente e silenzioso come mi si urla contro. Mi sto adoperando con ogni forza e strategia, insieme al dg, affinchè la vicenda arrivi il prima possibile ad una soluzione”. Nel frattempo, per gli oltre 300 alla vigilia della seconda busta paga alleggerita di cifre che vanno, a seconda dei livelli e degli stipendi, dalle 300 alle 500 euro è arrivata anche la timida vicinanza espressa ieri in Senato Accademico e riassunta in un documento votato all’unanimità: articolato in tre punti elenco si dice, molto in sintesi, che ” la soluzione del problema va considerata una priorità per l’intero ateneo”, che si riconosce l’importanza della “concertazione con le parti interessate”, ma soprattutto che ” il Senato Accademico condivide le strategie del Rettore e del Dg”. Una dichiarazione questa che per sindacati e lavoratori  ha tutto il sapore di una presa di distanza da barricate e proteste, una sorta di sbrigativa pacca sulla spalla. Un attimo prima di salire in sella al suo scooter col quale aveva raggiunto la conferenza stampa, il Rettore Di Ilio mentre saluta noi viene preso sotto braccio dal Governatore D’Alfonso: è proprio a quest’ultimo che chiediamo, per finire, che idea si è fatto della vicenda IMA e se la politica regionale può e intenda far qualcosa. ” Ho personalmente interpellato il sottosegretario Rughetti dopo aver avuto qualche giorno fa un breve colloquio col Rettore Di Ilio – ci dice il Presidente – e pensiamo tutti che la situazione vada sbloccata e risolta, certamente anche confrontandosi con i sindacati!”. Come dire, la politica non resterà a guardare lasciando andar in frantumi l’immagine di uno dei simboli del nostro Abruzzo sotto i colpi di polemcihe e contestazioni: l’Università d’Annunzio, l’ateneo che porta il nome del Vate e che racconta e rappresenta la più vasta area metropolitana regionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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