Ud’A- Pianta organica, i sindacati: ” Sveltina del Dg”

udaFilippo Del Vecchio, Dg della d’Annunzio, sempre più un “one man band“! Stavolta a far gridare allo scandalo cinque delle sei sigle sindacali ( la Cisapuni ha deciso in extremis di non sottoscrivere il documento) rappresentative dei 330 tecnico-amministrativi, è la riorganizzazione della pianta organica di uffici, e più in generale della struttura organizzativa non accademica, che il dg si sarebbe limitato a comunicare il 12 dicembre scorso. Ancora una volta, insomma, Del Vecchio ha brillantemente bypassato sindacati e organi collegiali ai quali, invece, avrebbe dovuto sottoporre quella che i sindacati hanno già bollato come “l’ennesima disinvolta rivoluzione decisa da un uomo che non concerta e scavalca chiunque”. “Per l’ennesima volta – scrivono Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Rsu – abbiamo registrato che un provvedimento come quello in discussione, che consiste in una vera e propria rivoluzione dell’organizzazione generale dell’Amministrazione, dal momento che pare comporterà soppressioni di uffici, servizi e settori, è stata attuata senza che le Organizzazioni sindacali e la RSU di questa Università siano state coinvolte” . Ricordano, poi, a loro stessi ma in realtà ai destinatari della ennesima nota congiunta ( ossia a tutti i dipendenti e congiuntamente a senatori accademici e consiglieri di ammnistrazione) cosa prevede in materia il Contratto Colletivo Nazionale di categoria: “L’art. 6 – scrivono- prevede che  l’informazione  (preventiva e obbligatoria) si propone di basare i comportamenti delle parti sulla trasparenza decisionale e sulla prevenzione dei conflitti…l’Amministrazione ha la potestà di intervenire con modifiche organizzative ritenute necessarie al miglior funzionamento dell’Amministrazione ed i Sindacati e la RSU di dire la loro in materia anche se effettivamente sprovviste del potere di incidere effettivamente sulla progettazione di tale riorganizzazione” . Il comunicato sindacale incalza, poi, il Dg sollevando più di una perplessità, peraltro non solo formale bensì sostanziale, nel passaggio in cui gli attribuiscono anche improvvisi trasferimenti “finora attuati senza che nessuno, né sindacati, né RSU, né Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, sia stato minimamente informato”. Ad insospettire i sindacati sono, tra tutti, i molti casi di amministrativi alla vigilia della pensione e, quindi, impiegati in taluni uffici piuttosto che in certi dipartimenti da oltre 30 anni e improvvisamente invitati a prestar servizio altrove senza, tuttavia, adeguati corsi di aggiornamento su materie mai lavorate. Esattamente come per le cifre richieste indietro ai 113 amministrativi ( vicenda per la quale Del Vecchio ha ricevuto 53 querele per diffamazione aggravata e trattamento illecito di dati personali) oppure ai Cel, appena una settimana fa, “il Dg della d’Annunzio – denunciano i sindacati – non informa, non si confronta, non dichiara criteri e scelte, in una parola pensa di essere il solo a decidere”. Altrettanto significativo, il passaggio in cui la nota sindacale congiunta ribadisce che “la riorganizzazione delle pianta organica così come scritta dal dg in data 12 dicembre è, poi, arrivata all’attenzione del Consiglio di Amministrazione solo un mese dopo ( precisamente il 28 gennaio ) e con contenuti differenti”. Come se tutto ciò non bastasse, un quesito su tutti: quale il senso di una riorganizzazione della pianta organica a due anni dalla scorsa ed ultima sempre a firma del dg Del Vecchio? Senza veli, per finire, quanto i sindacati denunciano in fatto di “trasferimenti punitivi e discriminatori”: “Destinati – scrivono – non solo a punire Tizio o Caio, ma anche a smantellare servizi gestiti da personale strutturato a tutto vantaggio di moduli riconducibili alla Cooperativa Leonardo come probabilmente avverrà anche a seguito di questa riorganizzazione voluta dal Direttore Generale”. Prima dei saluti, solo formalmente cordiali, di Cgil, Cisl, Uil, Rsu e Cisal la richiesta di ” immediata trasmissione della documentazione necessaria a far avere conoscenza dei contenuti e dei criteri di valutazione adottati e dei tempi entro i quali si darà pratica attuazione alla ulteriore rivoluzione della vita lavorativa di centinaia di dipendenti”. Che stiano arrivando i proverbiali nodi al pettine? Sempre che il pettine in questione abbia denti a sufficienza per contenerli e soprattutto che ci sia qualcuno capace di scioglierli prima o poi!

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