Ud’A- Violazione della privacy, il Garante vuole vederci chiaro

uda30 giorni di tempo, a partire da ieri, per fornire al Garante per la Protezione dei dati Personali ( quello che più semplicemente definiamo Garante per la Privacy ) tutti i chiarimenti relativi a tre vicende Ud’A finite in quella che giornalisticamente abbiamo ribattezzato la “querela dei 53” : molto in sintesi, si chiedeva di verificare se e quanto fossero stati leciti e legali taluni atti del Dg Del Vecchio. Tutto partì, anche temporalmente parlando, dalla famosa pubblicazione, da parte dello stesso Direttore generale, di una lista di 113 tecnico-amministrativi chiamati a restituire cifre nella stragrande maggioranza dei casi da capogiro bollate come “regalie napoleoniche” (evidentemente in riferimento a chi lo aveva preceduto sulla poltrona di Dg). 53 di quei 113 non rimasero, tuttavia, a guardare decidendo di adire le vie legali querelando Del Vecchio per il reato di diffamazione aggravata e di trattamento illecito di dati personali: di qui l’esposto al Garante che appena ieri si è pronunciato con tre pagine di richieste di chiarimenti sul “cosa-come-chi-perchè”. I 53 querelanti avevano approfittato a chiedere lumi anche sulla vicenda dell’impianto di videosorveglianza, vicenda per la quale si scatenò il famoso braccio di ferro tra Dg e Rettore da un lato e sindacati dall’altro finito anche sul tavolo del Prefetto di Chieti. Per finire, i legali incaricati dai 53 dipendenti querelanti avevano chiesto un pronunciamento del Garante anche in merito alle denunciate restrizioni alla navigazione-accesso ad internet: in questo come nel caso delle telecamere fu denunciata anche la modalità decisionale ossia “la semplice comunicazione del dg, a tutto lo staff tecnico-amministrativo destinatario della decisione, senza alcuna previa concertazione o condivisione”. Ebbene, l’Ufficio del Garante fa sapere, leggendo tra le righe di una lettera  evidentemente molto tecnica e dettagliata, che tutti i punti denunciati sono stati esaminati, ragionati ma non per questo compresi nella loro logica: per questo motivo l’Ateneo ha 30 giorni per far avere al dirigente incaricato della pratica Ud’A ” ogni utile elemento informativo atto a consentire la valutazione della vicenda segnalata comunicando altresì le misure adottate o che si intendano adottare per rendere il trattamento conforme alla disciplina di protezione dei dati personali “. Sono i passaggi che seguono a renderci più facile la comprensione di quanto il Garante ha accolto della denuncia dei 53 ed eccepito sulle scelte del Dg Del Vecchio: l’Ufficio di Piazza Montecitorio, infatti, dopo una breve elencazione di tutte le norme vigenti in materia di trattamento e diffusione dei dati personali ricorda l’imprescindibilità dei criteri di “necessità, proporzionalità e pertinenza”. E’ su questi tre punti- requisiti che vengono chieste tutte le spiegazioni alla d’Annunzio sollecitando, al tempo stesso, una risposta anche in merito “all’individuazione dell’arco temporale durante il quale i dati resteranno visibili su internet”  ( qualche giorno dopo la “mail dei 113″ cifre e nomi furono ” sparati” on line sul nuovo sito Ud’A sotto la voce “trasparenza”). Altrettanto articolata la richiesta di “puntuali indicazioni” in merito all’impianto di videosorveglianza installato in barba, o quasi, a quanto sindacati e dipendenti hanno strenuamente provato ad opinare: il Garante chiede  innanzitutto la finalità della scelta, quindi:” uno o più responsabili delle registrazioni, finalità della decisione, modalità di ripresa, dislocazione delle videocamere, eventuali misure di sicurezza adottate e, per finire, i tempi di conservazione delle immagini”. Per finire, la “vicenda web” e relative restrizioni:  sindacati, lavoratori e relativi avvocati contestarono da subito la circolare nei suoi contenuti e come sempre nella forma parlando di ennesimo atto unilaterale del dg: anche per questo punto dell’esposto dei 53 il Garante chiede lumi eccependo ben 8 passaggi. Trenta giorni a partire da ieri, dunque, per rispondere al dirigente dell’Ufficio di Piazza Montecitorio 121 incaricato della “pratica Ud’A”: lo farà direttamente il Dg Del Vecchio? Del resto, se come denunciato dai sindacati, e non solo, le decisioni più importanti per la vita dell’Ateneo ormai sono prese praticamente tutte dal Dg ( di certo le tre finite nella querela prima e nell’esposto al Garante poi) sarebbe decisamente più logico nonchè veloce che la firma in calce al documento di risposta fosse la sua. Staremo a vedere, in attesa anche del pronunciamento delle procure di Pescara e Chieti destinatarie anch’esse della “querela dei 53”.

Sii il primo a commentare su "Ud’A- Violazione della privacy, il Garante vuole vederci chiaro"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato


*