Ugl. Mancini si dimette. “Troppe divisioni all’interno del sindacato”

Mancini GeremiaDopo anni di battaglie sindacali cedono il passo ; per stanchezza? delusione o semplicemente la volontà di passare il testimone ad un successore nel segno del rinnovamento? Le dimissioni di due abruzzesi dalle segreterie nazionali dei sindacati Cisl e Ugl pongono vari interrogativi e perplessità. Raffaele Bonanni che lascia la guida della segreteria della Cisl al segretario generale aggiunto Annamaria Furlan non è una decisione presa all’improvviso. E’ arrivata ,invece, come un fulmine a ciel sereno la notizia delle dimissioni del segretario nazionale dell’Ugl Geremia Mancini, eletto appena due mesi fa, che si è dimesso a sorpresa, spiegando che è venuto meno “lo spirito unitario” e aggiungendo che le sue dimissioni sono irrevocabili. Mancini è la seconda vittima del caos in cui è piombato il sindacato nell’era post-Renata Polverini e non solo a causa della crisi di consenso e rappresentanza dell’area politica di riferimento. Il predecessore di Mancini, Giovanni Centrella, è stato costretto a dimettersi a luglio per le conseguenze dell’inchiesta della procura di Roma che lo vede indagato per appropriazione indebita di fondi del sindacato, 250 mila euro che secondo l’accusa il dirigente avrebbe utilizzato in parte per comprare una casa poi intestata al figlio. L’Ugl aveva pensato di superare lo scandalo affidandosi a Geremia Mancini, già sindacalista Cisnal, uomo integerrimo la cui elezione, lo scorso 26 luglio, era avvenuta quasi all’unanimità. Alla stampa Mancini ha detto “Sono un uomo dell’unità: così mi ero proposto e così ho lavorato questi due mesi, ma queste condizioni sono venute meno e ho preferito rimettere il mandato. Prima della mia elezione – ricorda Mancini – c’erano due componenti in campo, con diverse vedute, un confronto molto vivace. Poi si sono ricomposte intorno al mio nome, e sono stato eletto con un solo voto contrario e tre astenuti. Ho accettato con spirito di servizio”.Ad appena due mesi da quella elezione, Mancini ha constatato però che “non c’è più la possibilità di condurre la segreteria con uno spirito unitario. Si sono rimessi in moto meccanismi che, per carattere, non mi sento di governare” afferma il segretario dimissionario, confermando che a pesare sulla sua scelta sono soprattutto problemi interni all’Ugl, incluse “le riforme statutarie di un sindacato che va rivisto”.

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