Uil: indotto Honda in crisi, a rischio occupazione

hondaDenuncia del segretario provinciale della Uilm di Chieti, Nicola Manzi: “La crisi della Honda travolge l’indotto: cancellati 700 posti di lavoro in quattro anni”. “Da 1.500 a 800 occupati, una perdita netta di ben 700 posti. Le 20 aziende legate alla Honda Italia pagano così il loro tributo occupazionale alla crisi europea del mercato delle due ruote. Si stanno esaurendo gli ammortizzatori sociali e il lavoro è a rischio per altri 800 lavoratori, la crisi Honda in 4 anni ha aperto un’enorme voragine che continuerà ad alzare il numero dei disoccupati in provincia di Chieti. Per l’indotto storico della Honda – prosegue Manzi – sono finiti gli anni d’oro dell’alta produzione e della crescita continua all’ombra del colosso Giapponese. Emblematico il caso che coinvolge l’azienda Progetto Logistico, di Casoli, nata dalle ceneri del fallimento della Verlicchi di Bologna, che occupa 65 dipendenti di cui il 50% lavora esclusivamente commesse della Honda”. “Per la Uilm – sottolinea Manzi – è prioritario fermare questo tracollo occupazionale; la Honda deve rispettare gli impegni assunti a fine 2012 presso il Ministero dello Sviluppo Economico dando con celerità al nostro territorio la possibilità di acquisire nuove commesse dalla galassia Honda. E’ necessario superare i vecchi schemi di politica industriale e aprire il territorio a nuove opportunità di competizione internazionale. Auspichiamo infine un’accelerazione dell’iter burocratico presso il Ministero affinché, a seguito dell’intesa raggiunta ad ottobre 2013 tra la Regione Abruzzo, la direzione Honda e i sindacati, sia riconosciuta alla Honda la condizione di ‘crisi complessa’ e venga così concesso dallo Stato il sostegno economico necessario per rivitalizzare e rilanciare la filiera del motociclo”

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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