VASTO – Ha recuperato la patria potestà sui tre figli ma la condanna è rimasta pesante. Matteo Pepe dovrà restare in carcere per 15 anni, uno in meno rispetto alla sentenza di primo grado.Questo ha stabilito la Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila per il 44enne imprenditore di origine pugliese ma residente a Vasto, accusato di avere ucciso con otto coltellate la sua giovane convivente, Neila Burekaite, lituana, di 25 anni più giovane. Il delitto risale al 15 ottobre del 2011. Matteo Pepe, inoltre, dovrà risarcire 180 mila euro alla famiglia della vittima. In primo grado il GUP del Tribunale di Vasto, Stefania Izzi, lo aveva condannato a 16 anni di reclusione, al decadimento della patri potestà ed a 200 mila euro di risarcimento alla parte civile. I suoi avvocati, Giampaolo Di Marco e Pasquale Morelli, sono riusciti ad ottenere l’eliminazione dell’aggravante della convivenza, e quindi hanno ottenuto lo sconto di pena di un anno. L’eventuale ricorso in Cassazione verrà deciso solo dopo aver conosciuto le motivazioni della sentenza.
{avsplayer videoid=3142}
Be the first to comment on "video » Un anno di sconto per Matteo Pepe"