Un progetto di legge per favorire il naturismo

naturismo copiaL’Abruzzo naturista? nella nostra regione sono In 15 mila a praticarlo spostandosi all’estero per trascorrere le vacanze estive in tranquillità. E se due, entrambe nel Chietino, sono le spiagge in cui il naturismo è “tollerato”, cinque i centri benessere destinati a chi ama questo “stile di vita e convivialità” mentre ad avervi aperto le porte c’é un solo camping in tutta la regione. A scattare la fotografia del naturismo in Abruzzo, è Stefano Daniele, presidente dell’Associazione Naturista Abruzzese (Anab), che conta circa 150 iscritti provenienti da sette regioni del centro-Sud ed un migliaio di persone che partecipano alle diverse attività organizzate. Le spiagge abruzzesi sono una a Vasto , nell’oasi di Punta Aderci, e l’altra a Torino di Sangro , dove c’é anche il camping ‘Sangro’. I cinque centri benessere accoglienti nei confronti dei naturisti sono tutti nel Pescarese e nel Chietino. In Italia vi sono solo tre spiagge in cui il naturismo è ufficialmente riconosciuto, una ventina in cui è tollerato e otto strutture ricettive. E, intanto, proprio oggi è stato depositato in Consiglio Regionale  il progetto di legge regionale per la “Valorizzazione del turismo naturista” su iniziativa dei Consiglieri Regionali Riccardo CHIAVAROLI, Maurizio ACERBO, Nicola ARGIRO’, Carlo COSTANTINI, Cesare D’ALESSANDRO, Gianfranco GIULIANTE, Marinella SCLOCCO, Emilio NASUTI.
Secondo i sottoscrittori del disegno di legge “il fenomeno sociale e turistico della pratica del naturismo, per il positivo indotto economico che oltretutto ne deriva, merita attenzione e va disciplinato con norme chiare, consentendone la pratica in zone ben individuate, segnalate e non aperte al pubblico generalista, per il rispetto reciproco dei comportamenti e delle sensibilità di ciascuno, e anche per evitare fenomeni isolati che spesso creano incomprensioni e contrasti”.
“I numeri sono bassi – osserva Stefano Daniele -, ma chiaramente senza certezze gli imprenditori non sono incentivati ad investire. Nelle regioni in cui le spiagge sono state autorizzate, le strutture ricettive hanno iniziato a litigarsi i clienti a suon di promozioni. Gli oltre 500 mila naturisti italiani, purtroppo, vanno in vacanza all’estero; non c’é modo di farli stare qui, perché vogliono la certezza di una spiaggia dove poter stare in tranquillità”. “Il paradosso – conclude il presidente dell’Anab – è che in Paesi europei dove il clima non è favorevole il naturismo si è sviluppato; qui dove, invece, il clima consentirebbe di praticarlo per sei mesi all’anno, siamo indietro. Abbiamo parecchia strada da recuperare”.

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