Unire le forze contro il cavidotto Terna

elettrodottoRiassumere in poche righe la complessa vicenda della mastodontica opera di Terna per il collegamento elettrico dal Montenegro in Italia, sarebbe praticamente impossibile, ma vale la pena ricordare che dal 2007 ad oggi quest’opera da circa 750 milioni di euro, ha vissuto diverse modifiche ed é stata in apparenza frazionata in tanti piccoli interventi per sfuggire dalle attenzioni di chi temeva speculazioni o attentati all’ambiente. Una prima opera da Tivat (Montenegro), a Pescara, Cepagatti; un’altra da Cepagatti a Gissi; la terza da Gissi a Foggia passando per Larino. Secondo Terna non fanno parte di un unico disegno, ma secondo il primo comitato che si é creato contro quest’opera, ancora prima dei tanti piccoli comitati che si sono formati in questi anni, ciascuna opera é fortemente funzionale all’altra, ma ancora, fatto più importante, é assolutamente inutile perchè l’Abruzzo non ha bisogno di ulteriore energia elettrica avendo una capacità produttiva ben superiore di quanto in media viene consumato, ed é, al contrario, altamente nociva alla salute per via dei forti campi elettromagnetici che si andrebbero a creare. Anche per questo il Comitato “Nessuno tocchi il nostro futuro” presieduto da Lorenzo Valloreja e composto, in perfetto stile bipartisan, da Alessandro Baldati e Fausto Di Nisio torna a far sentire la sua voce sulla scorta di un senso critico sempre più diffuso: “E’ giunto il momento di unire le forze coinvolgere tutti i comitati sorti in questi anni e fare una richiesta esplicita alla Regione – spiega Valloreja – anche per questo il 29 dicembre abbiamo indetto una riunione a Villaggio Alcyone alla quale abbiamo invitato anche il presidente D’Alfonso affinchè come Istituzione intervenga a gamba tesa contro questo progetto a dir poco scellerato.”

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