L’urologo territoriale in evoluzione tra multimodalità e multimedialità. Questo il tema del primo congresso nazionale organizzato dall’Accademia italiana multidisciplinare per l’urologia territoriale, che si svolgerà dal 27 al 29 giugno a Pescara, nella sede della Provincia in piazza Italia. Finalità del primo congresso AIMUT è quella di affermare il ruolo virtuoso di cerniera, d’integrtazione e di confronto dell’urologo territoriale con i medici di medicina generale e i medici ospedalieri e universitari. “Obiettivo non meno ambizioso – annuncia il presidente dell’AIMUT Giuseppe Di Giovacchino – è quello di enfatizzare l’esigenza di un nuovo modello assistenziale e organizzativo non più centrato sulla singola prestazione ma sul problema clinico attraverso la presa in carico del paziente, articolata attraverso i vari momenti dell’approfondimento diagnostico e della gestione assistenziale di tipo conservativo nei riguardi di patologie croniche. Il tutto mediante prestazioni che non richiedano una sorveglianza superiore alle tre ore. Il miglioramento dell’uso delle risorse e l’ottimizzazione della qualità della pratica clinica – conclude il dottor Di Giovacchino – possono realizzarsi solo attraverso percorsi condivisi al fine di definire il migliore processo assistenziale, sulla base di raccomandazioni riconosciute, adattate al contesto locale, tenute presenti le risorse disponibili e e non ultimo di favorire l’integrazione tra gli operatori”. L’evento si aprirà nella serata di giovedì 27 giugno con una cerimonia inaugurale al Museo delle Arti e Tradizioni Contadine di Picciano, dove verrà ricordata la figura di Franco Di Silverio urologo piccianese di fama mondiale e fondatore del Mu.T.A.C.

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