Vertenza Golden Lady- La multinazionale Emarc fa sperare i 380 lavoratori

Benedetti Cesare

golden ladyNemmeno lo showbiz sembra essere in grado di risollevare conti e finanze di un’economia che annaspa. Prendiamo due esempi su tanti che in qualche modo hanno visto protagonista l’Abruzzo: Madonna, Lady Gaga e Belen testimonial del marchio Sixty a poco son “servite” quando il brand ,teatino di nascita, ha cominciato a navigare in brutte acque, diversi anni fa ormai, lasciando nello sconforto prima e nella disperazione poi stilisti, sarti, creativi: giovani talenti abruzzesi passati nel breve volgere di alcuni mesi da passerelle e  luci della ribalta a cassa integrazione e licenziamenti. Cambia marchio, cambia il testimonial famoso ma non cambia lo sconforto nel quale versano, in questo caso, 380 lavoratori: parliamo della Golden Lady di Gissi che ha affidato l’ultima campagna pubblicitaria alla famosa e chiacchieratissima cantante pop Miley Cyrus senza per questo sortire chissà quale “miracolo” per i conti del marchio. Se, tuttavia, per la Sixty si parla già al passato, per l’ex calzificio di Gissi, invece, le speranze non si spengono: cautamente ottimisti si dicono i sindacati ai quali è giunta, nelle scorse ore, una comunicazione ufficiale da parte del Gruppo Emarc nella quale l’amministratore delegato mette nero su bianco ” l’espresso e ribadito interesse per l’operazione di riconversione del sito abruzzese” dichiarando altresì che entro due mesi sui tavoli dei sindacati che stanno seguendo la lunga vertenza Golden Lady arriverà un piano industriale sul quale cominciare a ragionare fattivamente”. Non si illudono, avendolo inutilmente fatto troppo spesso, ma sperano i 380 lavoratori abruzzesi il cui destino ora ha una scadenza e un impegno scritto da parte di un gruppo, la Emarc spa di Torino, con sedi in 7 Paesi europei e asiatici, con 5 stabilimenti in Italia ( tra cui uno a Lanciano) e con dichiarate mire verso Stati Uniti e America del Sud. Azienda interessata a rilevare il sito di Gissi per portarvi parte della produzione, che già viene coperta da Lanciano e Melfi, di componenti metallici tubolari e affini  destinati ai grandi marchi automobilistici italiani e francesi. Che ricollocazione potrà, tuattvia, esser garantita ad operai specializzati in un settore completamente diverso? Se lo domandano i sindacati, per questo assia vigili, se lo domanda la Regione con l’assessore Lolli in prima linea in questa delicata vertenza ereditata dal passato. Una reindustrializzazione del sito di Gissi sulla quale si è espressa in termini almeno speranzosi anche il Ministero del Lavoro garantendo la massima attenzione e collaborazione

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