Dopo una lunga ed estenuante trattativa raggiunto un accordo in Regione per quel che riguarda la vertenza aperta in seno agli stabilimenti di Bussi della Solvay. Alla presenza dell’assessore regionale alle attività produttive Castiglione, il sindaco di Bussi Chella, sindacati e rappresentanti aziendali, é stata siglata un’intesa secondo la quale la Solvay s’impegna a rinviare la richiesta di Cassa Integrazione per i circa 30 lavoratori dei due reparti di Chimica Fine e Silicati, in fase di dismissione, al 23 aprile. Contestualmente la stessa Solvay ed il gruppo Toto, intenzionato ad avviare un progetto di reindustrializzazione in quell’area, si sono impegnate a sottoscrivere un accordo di programma entro Pasqua in modo da garantire una continuità ed evitare così una vera e propria emergenza sociale in quel territorio così come sottolineato dall’assessore alle politiche sociale del Comune di Bussi Luca Navarra: “Ormai sembra chiaro che la Solvay voglia abbandonare Bussi, ma ci sembra inopportuno, in una fase come questa, con il progetto della reindustrializzazione che procede e gli impianti che continuano a produrre, chiudere gli impianti.” La vicenda degli impianti di Bussi é particolarmente complicata, i lavoratori evidenziano una contraddizione di fondo: a fronte dell’assoluta mancanza di crisi dello stabilimento, con la possibilità a breve, addirittura di realizzare all’interno anche una nuova turbina idroelettrica che potrebbe avere una ricaduta positiva sul territorio; c’é la volontà di Solvay di chiamarsi fuori: “La Solvay vuole abbandonare Bussi – precisa Salvatore La Gatta consigliere comunale di Rifondazione Comunista – perchè non vuole accollarsi i costi della bonifica lasciando campo libero alla Toto, a questo punto é necessaria una linea comune e ferma da parte della politica regionale e locale per evitare il tracollo, linea che non sembra esserci.”

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