Tormento incendi addio. Almeno per questa stagione estiva. L’Abruzzo nel 2013 fa segnare una positiva inversione di tendenza rispetto agli anni passati, grazie a prevenzione e pioggia. I dati forniti dal Corpo Forestale dello Stato parlano di una diminuzione del 76% rispetto al 2012. Trentaquattro gli incendi divampati nella nostra regione dall’inizio dell’anno per un totale di 113 ettari di superficie boscosa colpita. L’anno scorso, nello stesso arco temporale, furono invece centodieci i roghi e 911 gli ettari di terreno andati in fiamme. Nonostante i recenti gravi episodi di Ortona, con l’incendio in località Ripari di Giobbe, e il focolaio di Ferragosto a Casalbordino, sinora si può tracciare un bilancio decisamente positivo. Merito dell’attività di prevenzione e spegnimento del Corpo Forestale dello Stato, alla guida della complessa macchina anti-incendi. Ma anche delle favorevoli condizioni meteorologiche. Più piogge e meno caldo afoso alla base del calo di incendi, specie nelle aree montane. Un trend registrato su tutto il territorio naizonale, dove le regioni più colpite restano non a caso le più calde, come Sardegna, Sicilia e Campania. La provincia più a rischio in Abruzzo è quella di Chieti, a causa dello stato di abbandono di parte delle estese campagne e della vulnerabile vegetazione in avanzamento su altre porzini di territorio. La speranza ora è che la tendenza non venga invertita nelle prossime settimane.

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