video » Assoluzione, parla D’Alfonso: “nessun risentimento, solo voglia di ricominciare”. Guarda l’intervista

IMG 0674Guarda il dossier video realizzato dalla redazione di Rete 8 sull’assoluzione in primo grado di Luciano D’Alfonso e degli altri 23 imputati del processo “Housework”. La lettura della setenza, l’intervista all’ex sindaco realizzata oggi negli studi di Rete 8,  le reazioni politiche sia nel centrodestra che nel centrosinistra. In esclusiva tutti i documenti per approfondire la notizia.

Le lacrime di D’Alfonso
“Questa sentenza ha certificato la correttezza e l’onestà della mia amministrazione”, ha detto al telefono un commosso Luciano D’Alfonso, ex sindaco Pd di Pescara, assolto su tutta la linea dopo un processo durato quattro anni per presunte tangenti. “Avevo fiducia nella magistratura, sapevo di essere accusato di falsità e non avevo dubbi che la sentenza mi avrebbe restituito la mia dignità”, ha concluso D’Alfonso che ha atteso fuori Pescara e attorniato dalla sua famiglia la sentenza.


Guarda l’intervisa a Luciano D’Alfonso


La notizia
L’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso e tutti gli imputati del processo “Housework” sono stati assolti per non aver commesso il fatto in relazione ai 25 capi di imputazione per i quali la Procura di Pescara aveva chiesto per D’Alfonso una pena di 6 anni di reclusione. Al termine della lettura del dispositivo fatta dal giudice Antonella Di Carlo nell’aula del tribunale di Pescara gremita in ogni fila dei sostenitori di D’Alfonso è scoppiato un fortissimo applauso.


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Nel processo ‘Housework’ per presunte tangenti, che ha avuto al centro l’ex sindaco del capoluogo adriatico, Luciano D’Alfonso, assolto con la sentenza di oggi, tra gli altri imputati assolti anche gli imprenditori Carlo e Alfonso Toto. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di reati che vanno dall’associazione per delinquere, alla corruzione, alla concussione, alla tentata concussione, all’abuso, al peculato, alla truffa, al falso, all’appropriazione indebita. L’ex sindaco D’Alfonso è stato assolto in particolare dai reati di associazione per delinquere, corruzione, concussione, tentativo di concussione, appropriazione indebita, truffa e peculato. Il Tribunale ha inoltre disposto il dissequestro della sua villa di Lettomanoppello (Pescara). Vari i filoni dell’inchiesta, tra cui l’appalto per le aree di risulta e quello relativo al project financing dei cimiteri cittadini.
Assolti poi l’ex braccio destro di D’Alfonso, Guido Dezio; l’ex dirigente comunale Giampiero Leombroni; l’imprenditore Massimo De Cesaris; Angelo De Cesaris; Alberto La Rocca; l’imprenditore Rosario Cardinale; l’avvocato Marco Mariani; Francesco Ferragina; l’ex direttore generale del Comune, Antonio Dandolo; l’ex portavoce di D’Alfonso, Marco Presutti; l’ex dirigente comunale Pierpaolo Pescara; il dirigente Marco Molisani; Giacomo Costantini; Enzo Perilli; Fabrizio Paolini; Nicola Di Mascio; Pietro Colanzi; Luciano Di Biase; Vincenzo Cirone; Giampiero Finizio; Vincenzo Fanì. Secondo l’accusa, in particolare D’Alfonso sarebbe stato “capo e promotore” dell’associazione per delinquere, il cui scopo finale sarebbe stato quello di “commettere una serie di delitti contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica ed il patrimonio” volti “‘al reperimento di risorse per l’ arricchimento personale, per il finanziamento dell’attività politica di Luciano D’Alfonso e per la propaganda presso i potenziali elettori in favore del sindaco”. Oggi la completa assoluzione.

La reazione del Pd
“Alla grande! A maggior ragione ora che siamo in campagna elettorale. Luciano mi aveva promesso ‘aspetta la sentenza e vedrai che ti combino’ e ora mi aspetto una sua presenza massiccia in campagna elettorale. In Abruzzo e in Italia è tornato alla politica un altro purosangue”. Lo ha detto il segretario regionale Pd, Silvio Paolucci, all’ annuncio dell’assoluzione da ogni accusa, dell’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso, riferendo che le linee telefoniche Pescara-Roma si sono infuocate e che i primi commenti del Pd nazionale sono stati entusiastici come misura dell’importanza del ritorno in campo dell’ex enfant prodige democrat, quasi il predecessore del sindaco di Renzi a Firenze.

Il governatore Chiodi: “sono felice”
“Contento umanamente per lui, felice per la politica in generale, perché quando c’é una assoluzione è positivo anche per la politica”. E’ il commento del presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi (Pdl) dopo l’assoluzione dell’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso (Pd). “Fa piacere che D’Alfonso sia stato assolto, specie dopo che la sua persona era stata così stigmatizzata. Ripeto che a uscirne bene è la politica perché viene rivalutato il suo ruolo”. Quanto alla possibilità già paventata dal centrosinistra che D’Alfonso possa tornare a breve alla vita politica magari come candidato alle prossime regionali, Chiodi spiega che “Sono ancora più contento, se dovesse accadere, perché a parte il fatto che spetta al Pd candidarlo, è ovvio che a me piace vincere sul campo e non a tavolino”, chiude Chiodi.

Quagliariello: “Soldiarietà all’ex sindaco. Il suo fu un arresto spettacolare”
“La vicenda che vede protagonista Luciano D’Alfonso, al quale desidero esprimere solidarietà umana, dovrebbe indurre a una seria riflessione soprattutto la sua parte politica”. Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato. “L’assoluzione di oggi dell’ex sindaco di Pescara – prosegue – segue infatti di quasi quattro anni e mezzo un arresto ‘spettacolare’ sulla cui tempistica sollevammo all’epoca diversi interrogativi e a seguito del quale la vicenda processuale ha stentato a lungo ad avviarsi. E ancora una volta non regge alla prova del dibattimento una indagine ampiamente pubblicizzata e che ha segnato la vita democratica della città di Pescara e dell’intero Abruzzo”. “Da parte nostra, pur avendo criticato anche aspramente l’operato amministrativo della Giunta D’Alfonso e stigmatizzato i maldestri espedienti allora messi in campo per evitare il commissariamento del Comune, rivendichiamo la capacità di distinguere lo scontro politico dall’uso politico della giustizia e un coerente garantismo che applichiamo innanzi tutto ai nostri avversari. Ci chiediamo invece – conclude Quagliariello – per quanto tempo ancora la sinistra coltiverà la sua sindrome di Stoccolma, senza comprendere che l’uso della giustizia come arma impropria di lotta politica non è un problema del centrodestra ma una minaccia alla democrazia nel nostro Paese, indipendentemente dai colori e dalle casacche che si indossano”.

Il Pd replica a Quagliariello: “Si vergogni, furono esponenti del centrodestra a presentare esposti”
“Quagliariello vergognoso: chieda piuttosto ai suoi compari di partito il perché sia partita questa inchiesta, con esposti anonimi che è probabile che siano partiti dalla sua parte politica”. Così Gianluca Fusilli, candidato Pd alla Camera, ma soprattutto una delle figure più vicine all’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso, risponde al vicecapogruppo Pdl al Senato, che aveva chiesto alla sinistra di riflettere sull’operato della magistratura. Fusilli parla di “rispetto per le sentenze”, ma aggiunge che “a differenza della destra, non abbiamo mai utilizzato la giustizia per far fuori gli avversari politici. Quell’inchiesta era tutta una balla e noi lo sapevamo”. “C’era una amministrazione che aveva legittimamente vinto le elezioni – dice Fusilli – io mi ero impegnato con il popolo di Pescara e invece qualcosa ci ha negato la democrazia. Se da un lato sono contento umanamente, politicamente non lo sono affatto: nel 2008 avevo vinto le elezioni, oggi mi ritrovo senza responsabilità all’opposizione. Quindi – chiude Fusilli – questa amministrazione Mascia, che nulla ha fatto per questa città, dovrebbe avere il coraggio di andare a casa e chiedere nuove elezioni”.

Masci: “Il ritorno di D’Alfonso? Un bene per la politica”
Urgente una seria “riflessione sul sistema giudiziario”. Lo afferma con convinzione Carlo Masci, assessore regionale al Bilancio, dopo l’assoluzione di Luciano D’Alfonso. Per Masci il risultato del processo per presunte tangenti rischia “di stravolgere la democrazia, perché questo processo ha prodotto il risultato di tensioni e turbamenti. Le sentenze si rispettano, ma questa ci da un segnale importante”. Come per Chiodi, anche Masci, che milita nel centrodestra ritiene il “ritorno di D’Alfonso”, “un bene per la politica. Lui è un personaggio forte, che esalta animi e crea movimento. Con lui vince la politica, fa bene alla politica e alza il livello del dibattito”.

Marini: “Ora si impegnerà per l’Abruzzo”
Con la sentenza di oggi ‘e’ stato restituito al Pd e all’Abruzzo il contributo prestigioso di un dirigente di partito, di una grande sindaco che da oggi ritroviamo pienamente al nostro fianco nell’impegno a favore della Regione”. Così l’ex presidente del Senato Franco Marini, abruzzese doc e nume tutelare del Pd regionale. Marini spiega di aver ritenuto “sempre ingiustificato il restringimento della libertà personale dei nostri amministratori dal 2008”. “Oggi – insiste Marini – sono particolarmente soddisfatto della sentenza di Pescara perché restituisce a D’Alfonso e alla sua famiglia la serenità a cui hanno diritto”.

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