video » Bagnasco a Pescara: “La carità aiuta lo Stato”

bagnascoIncontro straordinario oggi presso il salone della curia di Pescara-Penne, in piazza Spirito Santo, con il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. L’Eminenza è nella citta’ adriatica per l’inaugurazione della Cittadella della Carita’

LE DICHIARAZIONI DI BAGNASCO
“Questa crisi che si prolunga gravemente e pesantemente porta situazioni gravissime, dunque e’ l’ora di una conversione culturale a livello sociale e a livello globale che possiamo esprimere cosi’: basta litigi, basta contrapposizioni e basta denigrazioni vicendevoli. Non se ne puo’ piu’ di quest’aria avvelenata a qualunque livello e ambiente perche’ paralizza, distoglie energie interiori, psicologiche, genio, risorse che potrebbero collaborare e invece si oppongono sterilmente e a danno della povera gente, che e’ ancora peggio”. E’ il messaggio partito stamane da Pescara dal presidente della Conferenza episcopale italiana, Angelo Bagnasco. La conversione culturale sollecitata da Bagnasco “va nel segno del darci fiducia vicendevole, nel non voler fare i primi della classe a tutti i costi, nel non attribuirsi meriti: questo deve finire – ha ammonito – altrimenti il paese affonda, la crisi ci soverchia, ci schiaccia e chi resta schiacciato e’ il piu’ debole. Bisogna trovare le vie per il lavoro, per lo sviluppo e le giuste e necessarie riforme, e’ necessario e urgente, ma tutto questo presuppone un cambio di mentalita’ e non solo ad un certo livello di responsabilita’, perche’ tutti siamo responsabili, a qualsiasi livello”. L’invito di Bagnasco a tutti e’ chiaro: “Non dobbiamo opporci ma, al contrario, dobbiamo sostenerci e riconoscerci nei talenti e nei meriti di ciascuno, senza invidie, senza volonta’ di primati. Tutti noi – ha concluso – dobbiamo favorire questo clima nuovo che e’ semplicemente evangelico e, se vogliamo, e’ semplicemente e umano”.
“La Chiesa non vuole e non deve sostituire lo Stato perche’ la Chiesa non e’ la pietosa infermiera della storia, ma fa anche l’infermiera della storia. La vocazione della Chiesa e’ di annunciare Gesu’ con parole e opere. Lo Stato deve costruire se stesso preoccupandosi di ogni cittadino nei suoi diritti fondamentali, nel segno della giustizia, che e’ lo scopo della politica. Ma la Chiesa vive della storia e quindi ben volentieri si affianca allo Stato e alle istituzioni civili per la sua parte, per quello che puo’ e per quello che e’ la sua missione per la promozione umana, ma non si vuole e non si deve sostituire, anche se storicamente e’ stato fatto. E forse ora piu’ che in altri momenti recenti deve fare questo, e cerchiamo di moltiplicare la fantasia del bene, perche’ la crisi lo richiede e lo Stato e’ sempre in maggiore difficolta’ per i motivi che tutti conosciamo”, ha detto il cardinale Angelo Bagnasco. “Si dice – ha aggiunto – che oggi lo stato sociale, l’unico rimasto, lo fa la Chiesa. Io non so se e’ vero o no e non mi interessa e se fosse vero non ci gloriamo, ne prendiamo atto e cerchiamo di fare il meglio del nostro dovere, contenti di servire”. Bagnasco ha concluso facendo notare che “tutti i gesti, tutte le opere che la comunita’ cristiana pone in essere hanno anche una funzione di richiamo, di stimolo alla societa’ civile, ad essere responsabile di se stessa in modo autonomo, perche’ si organizzi sempre meglio, senza che la Chiesa si voglia tirare fuori ma standoci dentro con gli altri”.
Parlando dell’impossibilita’ per i divorziati di accedere all’Eucarestia, il cardinale Angelo Bagnasco fa notare, tra l’altro, che “nessuno e’ fuori dalla Chiesa”, anche se queste persone non possono ricevere l’eucarestia, “che e’ il sacramento vertice dell’unita’ e della comunione”. Bagnasco mette pero’ in evidenza che “l’incontro con il signore Gesu’ non e’ soltanto attraverso il sacramento eucaristico, ma attraverso la preghiera personale, la partecipazione alla messa, il servizio della carita’ e via discorrendo. Quindi non dobbiamo assolutizzare soltanto la comunione sacramentale”, aggiunge. Fa anche notare, parlando con i giornalisti a Pescara, che la questione “fa parte del magistero della dottrina della chiesa cattolica. I papi – conclude – sono ritornati frequentemente su questo tema e comprendono e sono vicini alla sofferenza di queste persone”.

LA CITTADELLA DELL’ACCOGLIENZA : Fino a qualche tempo fa ospitavano un ex fabbrica di stucchi i locali situati in Via Alento a Pescara dove oggi sorge la nuova cittadella dell’accoglienza intitolata a Giovanni Paolo II e realizzata grazie all’impegno dell’Arcidiocesi di Pescara Penne, della Fondazione Caritas Onlus e della generosità della Fondazione Pescara Abruzzo che ha donato il terreno, ed i fondi elargiti della CEI, la Conferenza Episcopale Italiana presieduta dal Cardinale Angelo Bagnasco. “Una struttura straordinaria, l’ha definita il direttore della Caritas Don Marco Pagnello, capace di assicurare ospitalità notturna ad almeno 60 utenti senzatetto, 40 uomini e 20 donne, prevedendo anche spazi per diversamente abili. Le stanze sono tutte climatizzate, con controllo centrale dagli uffici al pianterreno, e poi ci sono la Cappella, il refettorio, e i cottage per la pronta emergenza. “Ho letto su qualche quotidiano locale, ha aggiunto con una velata nota polemica Don Marco Pagnello, che il Comune di Pescara elargirà un grande contributo, spero sia vero anche se fino ad oggi non abbiamo visto nulla.” La vera sfida, ha aggiunto ancora il Direttore della Caritas sarà da domani quando la struttura entrerà in finzione. L’esiguità dei fondi preoccupa Don Marco che confida nell’aiuto delle istituzioni. L’intero complesso, denominato ‘Cittadella dell’Accoglienza’ è stato realizzato su un terreno situato in via Alento e messo a disposizione dalla Fondazione PescarAbruzzo, con fondi della Cei che ha creduto nelle necessità della città e nell’ostinazione di Don Marco e dell’arcivescovo Valentinetti nel portare avanti un progetto senza dubbio ambizioso e difficile, ma che oggi, proprio grazie a quella ostinazione istituzionale, che ha visto anche l’impegno della nostra amministrazione comunale nei suoi viaggi a L’Aquila per ottenere fondi anche dalla Regione Abruzzo, è divenuto realtà. La struttura è bella: riservata quanto basta, ma al tempo stesso anche sufficientemente visibile e facilmente raggiungibile, nel complesso è stato previsto un grande refettorio, ricavato nel vecchio capannone situato sulla sinistra del cancello d’ingresso; sul lato destro sono stati riallestiti i vecchi alloggi in legno, primo nucleo di quel dormitorio-Cittadella della Carità che era stata allestita molti anni fa nell’area dell’ex Napolplast, in via Salara Vecchia, e quegli alloggi verranno utilizzati per le emergenze, ovvero per dare un ricovero d’urgenza a utenti eventualmente trovati in strada, all’addiaccio, in attesa di verificare meglio le relative situazioni. Al centro dell’area c’è l’enorme nuova struttura perfettamente allestita per ospitare la Cittadella dell’Accoglienza: al piano terra sono stati localizzati i servizi di portineria, registrazione, sala colloqui e alcune camere che ospiteranno eventuali utenti diversamente abili, con i servizi igienici perfettamente a norma. Poi ci sono 60 posti letto in tutto, con una separazione rigida tra reparto donne, 20 posti letto, e reparto uomini con 40 posti letto e camere da due, tre o anche sei letti, a seconda delle dimensioni. Ogni camera è dotata di armadi, comodini e servizi igienici personali. Lungo i corridoi ci sono telecamere per controllare il corretto utilizzo degli spazi, e soprattutto la regolazione di luce e calore o del refrigerio d’estate vengono controllati dagli uffici amministrativi al pianterreno dove lavorerà esclusivamente personale della Caritas. Questo perché ci sarà un regolamento molto rigido e chiaro per poter usufruire di tale ospitalità, in modo da evitare tensioni inutili tra i vari utenti presenti, determinati, magari, da chi vuole tenere accesa o spenta la luce di notte.


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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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