Dopo un anno e mezzo dai sequestri eccellenti del settembre 2011, prima udienza preliminare al tribunale di Pescara nell’ambito dell’operazione “Caffè Venezia” condotta da Polizia di Stato e Guardia di Finanza a carico della famiglia Granatiero, titolare di numerosi bar, pasticcerie e panetterie del centro. Un’operazione che creò scalpore perche’ furono apposti i sigilli su locali molto noti come “Caffè Venezia”, appunto, ma anche “Piano terra” a Pescara Vecchia, l'”Università della Pizza” in Piazza Martiri Pennesi, piuttosto che alla panetteria “Piglia la Puglia” in Via Venezia. Secondo l’accusa, sostenuta dal Pm Gennaro Varone, i Granatiero si sarebbero serviti di danaro, beni o utilità di provenienza illecita, in particolare da una famiglia amica, della provincia di Foggia, i cui componenti erano tutti imputati in un processo denominato “Iscaro-Saburo” con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Si tratterebbe dunque di riciclaggio di denaro sporco, anche se, nel corso del tempo il Pm ha anche individuato diversi reati di natura fiscale. La difesa dei Granatiero, affidata all’avvocato Giuseppe Cantagallo, ha nel frattempo incassato ben tre sentenze favorevoli, due dal riesame ed una dalla Cassazione, che hanno di fatto disposto il dissequestro di tutti i locali, ecco perchè verrà chiesto, pronti via, il non luogo a procedere. L’udienza intanto é stata aggiornata al 16 luglio alle ore 12.00.

{avsplayer videoid=4239}