video » Calcioscommesse in Lega Pro e Serie D, L’Aquila sotto choc dopo l’arresto di Di Nicola

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operazione dirty soccer catanzaro 01Per L’Aquila e i suoi tifosi di calcio è il giorno dopo il terremoto giudiziario scatenato dall’inchiesta denominata “Dirty Soccer”: il nuovo scandalo che ha travolto il mondo del calcio colpendo duramente la città e la società sportiva de L’Aquila. Tante, tantissime le reazioni specie alla notizia dell’arresto del Ds Ercole Di Nicola. In città è il giorno dello sgomento, dell’indignazione e della rabbia: questi gli stati d’animo che abbiamo raccolto tra tifosi e non.


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Un nuovo terremoto giudiziario per il calcio italiano legato alle scommesse e questa volta al centro dell’inchiesta condotta dal Dipartimento distrettuale antimafia di Catanzaro, il variegato mondo della Lega Pro e del campionato di serie D, con “intrusioni – come si legge nell’ordinanza di circa 1200 pagine – anche in serie B e Coppa Italia Tim di serie A”. 50 le persone arrestate stamane in 20 province italiane, una settantina gli indagati, almeno due le distinte associazioni che avrebbero truccato una decina d’incontri. Figura centrale di una di queste il responsabile dell’area tecnica de L’Aquila Calcio, Ercole Di Nicola, arrestato a Venezia. Secondo l’accusa aveva un ruolo di primo piano all’interno dell’organizzazione che agiva a livello internazionale ed era finalizzata alla combine di partite di Lega Pro, ma anche di serie B. Stando a quanto si legge nell’ordinanza, questa organizzazione aveva rapporti anche con esponenti vicini all’ ‘Ndrangheta e poteva disporre anche di una rete di contatti composta da facoltosi investitori che puntavano somme milionarie su partite truccate attraverso la corruzione di giocatori e dirigenti. Delle 12 gare, tra Coppa Italia e campionato di Lega Pro, attenzionate dalla Procura, ci sono anche tre partite de L’Aquila: a S.Arcangelo, in casa con il Savona e sempre in casa con il Tuttocuoio. Da quanto gli inquirenti sono riusciti ad accertare Di Nicola non avrebbe mai cercato di coinvolgere direttamente l’Aquila che, infatti, vince le partite, ragione per la quale – si legge nell’ordinanza – sono gli avversari ad essere pagati per perdere. Dice ancora l’ordinanza: “Di Nicola mette a frutto il suo ruolo e la rete di conoscenze ,organizzando e realizzando frodi sportive che, tornando a vantaggio della sua squadra, portano lustro alla sua attività e soddisfano la sua ambizione.” Sempre secondo l’accusa Di Nicola va oltre il suo campionato, girando ai complici informazioni utili su partite combinate in altri gironi ed anche in serie B, come, nel caso specifico, l’offerta di finanziamento ad un investitrore albanese della scommessa su due partite di serie B Livorno-Brescia, con una scommessa di 70 mila euro, e Catania-Crotone, anche se per questa gara Di Nicola non riuscirà a reperire i finanziamenti necessari. Da valutare il tipo d’implicazione della società L’Aquila Calcio, estranea ai fatti contestati, visto che Di Nicola ha agito per conto proprio, in ogni caso, temendo ripercussioni da parte della tifoseria,  la Questura ha deciso a titolo preventivo, di tenere sotto la sede della società rossoblu, una macchina della Polizia.

Altro dirigente arrestato è Enzo NUCIFORA, ex DS della Torres, ma molto conosciuto in Abruzzo per avere lavorato con Chieti e Pescara. In questo caso le partite incriminate sono Pisa-Torres, Torres-Bassano e Monza-Torres. Tra i giocatori fermati ci sono anche Gianni CALIFANO, attuale Ds del Monza, ex attaccante di Chieti e Giulianova, Marco GUIDONE, attaccante del Santarcangelo, ex giocatore del Chieti e Mirko Garaffoni, difensore della Maceratese, ex di Giulianova e L’Aquila.

Il Comune de L’Aquila si costituirà parte civile nel processo legato all’inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Catanzaro “per i danni morali causati – dice il sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente – da questa vergognosa vicenda che apre una ferita gravissime nelle tante comunità colpite”. “I sindaci – aggiunge – devono reagire, devono scatenarsi per difendere le comunità, i dirigenti e i calciatori non sono mercenari, fanno sport per migliaia di tifosi per i quali si deve avere rispetto”.

I NOMI DEI 50 ARRESTATI

Questi i nomi delle 50 persone arrestate nell’ambito dell’operazione della Dda di Catanzaro sul calcioscommesse.

Antonio Ciccarone (Direttore Sportivo del Neapolis); Mario Moxedano (Presidente del Neapolis); Francesco Molino (Direttore Sportivo del Comprensorio Montalto Uffugo); Antonio Palermo(Dirigente del Comprensorio Montalto Uffugo); Raffaele Moxedano (figlio di Mario e calciatore del Neapolis); Pasquale Izzo (Calciatore della Puteolana); Emanuele Marzocchi (Calciatore della Puteolana); Salvatore Astarita (ex calciatore dell’Akragas); Savino Daleno (ex calciatore e consulente di mercato del Brindisi); Antonio Flora (Presidente del Brindisi); Giorgio Flora (Vice Presidente del Brindisi); Vito Morisco (Direttore Generale del Brindisi); Ercole Di Nicola (Direttore Sportivo dell’Aquila); Vincenzo Nucifora (ex Direttore Sportivo della Torres); Fabio Di Lauro (ex calciatore e imprenditore); Aleksander Brdanin (presunto finanziatore di combines); Uros Milosavljevic (presunto finanziatore dicombines); Milan Jovicic (presunto finanziatore dicombines); Daniele Ciardi (magazziniere del Santarcangelo calcio); Enrico Malvisi (Imprenditore); Marco Guidone (calciatore Santarcangelo); Francis Obeng (calciatore Santarcangelo); Mohamed Lamine Traorè (calciatore Santarcangelo); Giacomo Ridolfi (calciatore Santarcangelo); Mauro Ulizio (ex Direttore Generale del Monza calcio); Massimiliano Carluccio (socio occulto e dirigente “di fatto” del Pro Patria); Marcello Solazzo (uomo di fiducia di Carluccio Massimiliano); Andrea Ulizio (figlio di Mauro, calciatore del San Marino ed ex del Pro Patria); Ala Timosenco (legata a Fabio Di Lauro e intermediaria / traduttrice con i serbi); Erikson Aruci (collaboratore di Fabio Di Lauro e legato ad Andrea Ulizio); Adolfo Gerolino (ex calciatore del Pro Patria); Vincenzo Melillo (calciatore del Pro Patria); Marco Tosi (ex allenatore del Pro Patria); Stefano Benini (uomo di fiducia di Carluccio); Alberto Scarnà (Sovrintendente della Polizia di Stato e uomo di fiducia di Fabio Di Lauro); Maurizio Antonio Pagniello (ex calciatore, ex Presidente del Trento 1921); Ioana Delia Dan (interprete al servizio di Mauro Ulizio); Raffaele Pietanza (uomo di fiducia di Carluccio e Solazzo); Diego De Palma (imprenditore, co-finanziatore dicombines e uomo di fiducia di Fabio Di Lauro); Raffaele Poggi (co-finanziatore dicombines; uomo di fiducia di Enrico Malvisi); Edmond Nejaku (imprenditore, presunto finanziatore di combines e scommettitore); Gianni Califano (Direttore Sportivo del Monza); Bruno Califano (padre di Gianni Califano); Massimo Cenni; Ninni Corda (Allenatore del Barletta calcio); Fabrizio Maglia (Direttore Sportivo della Vigor Lamezia); Felice Bellini (ex direttore sportivo del Gudja United Malta e attuale dirigente responsabile marketing della Vigor Lamezia); Robert Farrugia (presunto finanziatore di combines); Adrian Farrugia (presunto finanziatore di combines); Sebastiano La Ferla (uomo di fiducia di Felice Bellini).

Pm, genitori pagano per far giocare i figli
“I genitori di giovani atleti sono disposti a sborsare denaro in cambio del tesseramento dei loro figli nelle societa’ calcistiche”. Lo afferma il pm Elio Romano, titolare delle indagini sul calcio scommesse, nel provvedimento di fermo emesso nei confronti di dirigenti, calciatori ed ex calciatori coinvolti nell’inchiesta che ha stravolto il mondo del calcio. Secondo il magistrato, l’indagine fa emergere “la radicata consuetudine in virtu’ della quale familiari di calciatori offrivano denaro a dirigenti calcistici compiacenti per averne in cambio la promessa della convocazione in squadra dei loro ragazzi”. Alcuni di questi episodi sono stati intercettati in una conversazione telefonica tra Vittorio Galigani, storico direttore sportivo di alcune societa’ di calcio, ed Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L’Aquila. Galigani, infatti, segnala un calciatore a Di Nicola, perche’ venisse retribuito con uno stipendio mensile. Di Nicola accetta, salvo ricordandogli che “il padre del calciatore – scrive il pm – entro la fine del mese, avrebbe dovuto rispondere nei termini convenuti, pena lo svincolo contrattuale del calciatore”.

Puntavano anche a partite di serie B
“Ci sono quattro partire di livello superiore (Serie B, ndr) su cui e’ stata avviata nel corso delle indagini una forte valutazione perche’ sono state registrate scommesse non congrue rispetto al tipo di partita. Non abbiamo, pero’, trovato conferme che il tentativo di combine abbia avuto successo”. Lo ha detto il procuratore capo di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, nel corso della conferenza stampa sull’operazione contro il calcio scommesse che interessa diversi club italiani di Lega Pro e Serie D.
Gli inquirenti hanno evidenziato che mentre per intervenire su una partita di Lega Pro o Serie D potevano bastare 50mila euro, per le gare di Serie B si arrivava fino a 150mila euro, e proprio questo investimento elevato avrebbe fatto saltare spesso la combine. Nelle interecettazioni sono stati fatti riferimenti anche a partite della Coppa Italia.

Ex DS Pescara: “Lotito un ricattatore”
 “Lotito ha rotto i c… il motivo del dissidio e’ Lotito, non e’ Macalli e Tavecchio che sono due rincoglioniti in mano a Lotito che li ricatta”. Ad affermarlo e’ Vittorio Galigani, gia’ direttore sportivo di molte societa’ di calcio dalla serie A (tra cui il Pescara) alla ex serie C ed ora editorialista di una rivista sportiva on line. In una intercettazione contenuta nel decreto di fermo della Dda di Catanzaro sulle partite combinate di Lega Pro e serie D, Galigani discute con Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L’Aquila che risulta tra le persone fermate. Ed e’ in questa conversazione che emergono anche alcuni equilibri delle societa’ di serie A, anche se non si parla di calcio scommesse. E il presidente della Lazio non risulta tra gli indagati. In particolare, i due fanno anche riferimento al fatto che Lotito, presidente della Lazio, sia anche proprietario di Salernitana, Bari e Brescia, con Galigani che aggiunge: “Lui adesso con Infront insieme a Galliani, che e’ un para… Galliani, hanno preso anche il Brescia. Infront e’ Galliani! Infront e’ Galliani”.

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