Dopo la domenica più nera della storia del PDL abruzzese, la notte ha partorito l’accordo a Roma sulla formulazione delle liste a Camera e Senato. Alle tre del mattino la delegazione abruzzese, con in testa il Presidente della Regione Chiodi “pronto al disimpegno”, ha strappato a Berlusconi l’ipotesi che placa una parte dei malumori del gruppo dirigente locale del partito. Alla Camera sono stati inseriti nell’ordine i tre senatori uscenti Filippo Piccone, Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano. Dal quarto posto in poi: Massimo Verrecchia, Valeria Misticoni, Daniele D’Amario, Quintino Liris, Francesco Raglione, Andrea Parente, Luciana Di Marco, Manuela Fini, Denisso Cupaiolo, Massimo Pastore, Federico Di Lorenzo. Al Senato, dopo Berlusconi capolista c’è Gaetano Quagliariello, seguito da Paola Pelino e Antonio Razzi. Completano la lista Federica Chiavaroli, Antonietta Passalacqua ed Elicio Romandini. Silurato dunque Sabatino Aracu, e accantonata l’ipotesi Scilipoti, sono solo parzialmente sopiti i “maldipancia” del territorio. Verdini ha comunque dovuto rivedere la sua prima ipotesi che aveva indotto il Presidente Chiodi e gran parte del gruppo dirigente regionale a minacciare il “disimpegno” elettorale. L’intervento diretto di Berlusconi ha partorito una mediazione: in tanti hanno tirato un sospiro di sollievo, altri musi sono rimasti lunghi. Molte le reazioni negative di esponenti di spicco del Pdl abruzzese, molti dei quali contestano, tra l’altro, la candidatura al Senato di Razzi. “Pescara – ha commentato il presidente della Provincia, Guerino Testa, avrebbe meritato ben altro spazio nelle liste. Il capoluogo adriatico è stato letteralmente ignorato, brutalmente tagliato fuori, cancellato dalla cartina politica, dimenticando il ruolo che questo territorio ha conquistato nel tempo e ignorando la necessità di rappresentanza che esprime un’area così importante nella geografia regionale”. Critico anche il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano: “mi riservo nelle prossime ore -ha detto- di valutare la mia permanenza nel partito e nel gruppo consiliare alla Regione Abruzzo” annunciando il voto dichiarato e convinto a favore della lista “Rialzati Abruzzo” al Senato.
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