video » Casa dello studente, 4 condanne e 4 assoluzioni, accolte tutte le richieste del PM

Casa studente lettura sentenzaE’ stata emessa poco dopo le 18.00 la sentenza per quanto riguarda il processo per il crollo della Casa dello Studente a l’Aquila, nel sisma dell’aprile del 2009. Tutte accolte dal giudice monocratico Giuseppe Grieco le richieste del Pm Fabio Picuti. 4 anni di reclusione per Berardino Pace, Pietro Centofanti e Tancredi Rossicone, due anni e sei mesi per Pietro Sebastiani. Pace, Centofanti (ex sindaco di Sulmona) e Rossicone sono i progettisti che nel 2000 seguirono i lavori di ristrutturazione dell’edificio di Via XX Settembre, mentre Sebastiani é il funzionario tecnico dell’Azienda per il diritto allo studio universitario chiamato a vigilare sulla sicurezza della struttura e sui lavori di adeguamento. Il giudice Grieco ha anche disposto il risarcimento per i familiari delle 8 vittime del crollo per circa due milioni di euro, l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e le spese processuali per le parti civili. Così come chiesto dal Pm, assolti Luca Valente, direttore Adsu, Luca D’Innocenzo, all’epoca dei fatti presidente Adsu, Carlo Giovani e Massimiliano Andreassi, due tecnici che curarono lavori di scarso rilievo. Non luogo a procedere per Valter Navarra, tecnico che ha curato lavori minori e Giorgio Gaudiano, funzionario ex opera universitaria, attuale Adsu, che negli anni ’80 seguì per conto dell’Ateneo l’acquisto della struttura da privati. La posizione dell’undicesimo imputato il progettista Claudio Botta, oggi 92enne, era stata stralciata per problemi di salute.

LE REAZIONI
“Ero convinto di quello che avevo chiesto, sono soddisfatto”. Queste le parole del Pm titolare dell’Inchiesta Fabio Picuti, subito dopo la lettura del dispositivo della sentenza emessa dal Gup del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Grieco che ha accolto in pieno le richieste avanzate dall’accusa. Soddisfazione anche se parziale da parte dei familiari delle vittime presenti in aula che si aspettavano una condanna per tutti gli imputati, mentre il loro avvocato Vania Della Vigna: “Volevamo giustizia e giustizia c’é stata. Sappiamo tutti come sono morti quei poveri ragazzi la notte del 6 aprile di 4 anni fa e questo é stato il processo simbolo di quel terribile terremoto e la sentenza é stata esemplare.”

“Mio figlio Francesco proprio oggi avrebbe compiuto 28 anni. Lui non era uno studente ma è rimasto nella Casa dello Studente per aiutare la sua fidanzata, Angela, studentessa di ingegneria morta anche lei sotto le macerie e che amava profondamente, e i suoi amici. E’ stato un grande perché in un mondo e in un momento così brutto come quello che viviamo ha dato un grande esempio di amore e di altruismo”. E’ la testimonianza, sicuramente la più toccante, al termine del processo per il crollo della Casa dello Studente, della signora Annamaria Cialente, madre di Francesco Esposito, giovane custode della Casa dello Studente, morto insieme ad altri sette giovani nel terremoto del 6 aprile del 2009. Anche la signora Cialente, al termine della lettura della sentenza da parte del giudice, Giuseppe Grieco, come tutti i parenti delle otto giovani vittime della casa dello Studente e degli stessi giovani sopravvissuti, ha accolto il verdetto di primo grado in un clima di rabbia e commozione. “Se avessero chiuso la casa dello Studente nessun ragazzo sarebbe morto. I responsabili della struttura avrebbero dovuto cacciare via tutti i ragazzi perché tutti sapevano dei problemi di stabilità e strutturali della residenza universitaria”, dice la signora Annamaria. Il suo Francesco quel 6 aprile del 2009 è rimasto ucciso nel crollo insieme a Luca Lunari, Marco Alviani, Luciana Capuano, Davide Centofanti, Angela Cruciano, Hussein “Michelone” Hamade e Alessio Di Simone.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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