video » La cattura di Roberto Di Santo

Di SantoHa fatto il gesto con le tre dita di  Roberto Di Santo rivolgendosi alla telecamera dei carabinieri che lo riprendevano appena arrestato nel casolare abbandonato di Rosciano. Come ha ricordato il comandante provinciale dei Carabinieri, Marcello Galanzi, “Di Santo non è pentito, è convinto di avere ragione, anzi cercava di convincerci della bontà delle sue idee sulla giustizia sociale, visto che lui si sente l’ultimo profeta”. L’attenzione ora si sposta sulle condizioni mentali del 58enne di Roccamontepiano autore degli attentati incendiari degli ultimi 10 giorni. “Penso sarà necessaria una perizia psichiatrica – ha proseguito Galanzi – perché per quello che dice sembra avere una personalità disturbata”. Di Santo è stato portato nel carcere di San Donato a Pescara e verrà interrogato lunedì dal pm che segue il caso, Santoro. Di Santo e’ stato preso intorno alle 13 in contrada Pescara Secca sulla Bonifica di Rosciano in uno dei tanti capannoni passati al setaccio dai militari dell’Arma. Fin dai primi giorni – ha spiegato il colonnello Marcello Galanzi in conferenza stampa – abbiamo effettuato numerose battute e rastrellamenti, anche con l’elicottero, individuando casolari che meritavano attenzione. E proprio in uno di questi casolari abbandonati e’ stato visto dagli uomini del radiomobile di Pescara il camper di sua proprieta’, che era coperto, e lo stesso Di Santo, che ha accennato un moto di fuga ma ha desistito immediatamente’. L’uomo ha chiesto – per cortesia – altri due giorni di liberta’ per andare a Roma e compiere qualche altro gesto eclatante per richiamare l’attenzione sulla sua situazione e sullo stato di ingiustizia sociale che – secondo lui – attanaglia il mondo. Ha anche detto ai carabinieri che se dovessero leggere il suoi libri sarebbero d’accordo con lui. Il ‘bombarolo’ occupava anche un altro capannone, li’ a fianco, dove aveva ricavato una nicchia nella quale ha dormito. E’ stata sequestrata una bombola di gas piena, una pistola ad aria compressa priva di tappo rosso e la bicicletta usata per muoversi (non sembra abbia utilizzato altri mezzi se non , forse, un bus). Trovati anche il suo computer portatile e vari cd (vuoti e non). ‘Allo stato – ha detto sempre Galanzi – sembra non aver avuto complici ma non lo escludiamo’. Ha assicurato che non voleva far male a nessuno. Il suo piano era stato messo in piedi dettagliatamente da mesi, quando si e’ procurato un nascondiglio, e il camper (con una tv all’interno) era nascosto a Rosciano da martedi’ scorso, quando ha posizionato il primo ordigno a Villanova di Cepagatti. Aveva viveri a sufficienza e un gruppo elettrogeno. E’ stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per i reati di tentata strage e danneggiamenti aggravati a seguito di incendio.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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