ABRUZZO – Bruciare rifiuti nei cementifici non si può : eventualità scongiurata dopo che la commissione Ambiente della Camera ha espresso parere negativo nei confronti del decreto che avrebbe istituzionalizzato la trasformazione dei cementifici in inceneritori di combustibili solidi secondari. Un provvedimento contro il quale si erano schierate le associazioni ambientaliste che hanno inviato 550 e-mail invitando la commissione a dire no al decreto Clini . Ma dopo aver passato il vaglio della commissione Ambiente del Senato il 16 gennaio scorso, non ha ricevuto l’avallo dell’omologa commissione della Camera dei deputati. In Abruzzo la questione riguarda i tre cementifici di Pescara, Scafa e Cagnano Amiterno . Quello di Pescara in particolare situato nel centro abitato della città in cui i livelli di inquinamento atmosferico sono a livelli di guardia se la questione tornerà, come si prevede, sui tavoli della politica i rappresentanti delle istituzioni dovranno prendere una posizione chiara. La continua crescita della quantità di rifiuti e la carenza di discariche così come la riduzione di produzione di cemento dovuta alla crisi del settore edile sono tra le motivazioni che hanno portato a pensare ad un tale provvedimento che però non tiene conto che la destinazione dei rifiuti a pratiche di incenerimento è contraria alla recente raccomandazione del Parlamento europeo che invita a rispettare la gerarchia dei rifiuti e di intraprendere con decisione, entro il prossimo decennio, la strada dell’abbandono delle pratiche di incenerimento di materie recuperabili in altro modo.
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