video » Chieti: imprese in rivolta sulle tasse locali

CONFERC CHHanno indetto per mercoledì 22 una manifestazione di protesta, simbolica ma fino ad un certo punto, tutte le associazioni di categoria a Chieti pronte a riconsegnare le chiavi di negozi, capannoni e imprese in chiara forma di contestazionbe  verso il Comune per gli spaventosi rincari  in fatto di tasse locali. “Siamo consapevoli della difficoltà di bilancio delle amministrazioni comunali, chiamate a far fronte a tagli continui da parte dello Stato centrale, ma siamo altrettanto consapevoli che non possiamo essere noi, piccoli imprenditori del commercio, del turismo, dell’artigianato, dei servizi, a fare da bancomat per i Comuni della provincia di Chieti. Così Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato e 
“È evidente che si tratta di aumenti insostenibili e incivili, che minano il già estremamente precario rapporto di fiducia fra le istituzioni e le imprese, e che rischiano di dare seriamente il colpo finale all’economia delle nostre città, – spiega Marisa Tiberio- nella nostra provincia sono attive oltre 41 mila piccole e medie imprese che danno lavoro a quasi 100 mila persone. Numeri che fanno comprendere che i veri motori dell’economia di questi territori siamo noi, che tutti i giorni con coraggio, determinazione, forza di volontà, spirito di servizio e grande ottimismo apriamo i nostri negozi, i capannoni, le botteghe, gli uffici. Manteniamo vive le nostre città e i nostri quartieri, forniamo un servizio indispensabile per la qualità della vita delle nostre comunità, continuiamo a dare lavoro a intere famiglie di nostri concittadini”.
Alle istituzioni non abbiamo chiesto mai nulla – ribadiscono le altre voci di categoria- se non il rispetto del diritto fondamentale a poter lavorare. E in queste condizioni, lavorare sta diventando impossibile.
Siamo amareggiati perché le scelte più pesanti nei confronti della piccola impresa stanno arrivando proprio dalle istituzioni che dovrebbero essere più vicine alle nostre esigenze ed ai nostri problemi, e cioè i Comuni, che conoscono più del governo centrale l’importanza del nostro ruolo, e che nonostante ciò hanno scelto di applicare una tassazione punitiva nei confronti delle nostre attività”.
“Ai Comuni della nostra provincia, quello di Chieti per primo che ci ha massacrati con aumenti fino al 300%, poniamo dunque una domanda – concludono le associzioni di categoria – : dopo averci sottratto queste ultime risorse, dopo averci fatto chiudere, a chi chiederete di pagare in una unica soluzione cartelle esattoriali aumentate del 300 per cento? Con quali risorse continuerete a mantenere le vostre strutture amministrative? Chi pagherà i servizi dei cittadini?”.


{avsplayer videoid=8439}

Sii il primo a commentare su "video » Chieti: imprese in rivolta sulle tasse locali"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato


*