E’ sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica di Chieti il gruppo “Policlinico Santa Maria De Criptis” che si è provvisoriamente aggiudicato all’asta la clinica “Villa Pini”. La notizia è stata pubblicata stamani, in apertura, dalle cronache abruzzesi del “Messaggero”, e trova conferma negli ambienti giudiziari teatini. Al momento non ci sono indagati, e non sarebbero già stati ipotizzati reati specifici. La vigilanza del Pubblico Ministero in tali procedure di aggiudicazione è prevista dal codice, ma in questo caso sono ben due gli elementi che hanno elevato il livello di attenzione. In primo luogo la consistenza della cauzione da un milione di euro presentata dal gruppo Di Nicola: ben 20 assegni circolari emessi dalle banche più disparate, con importi che vanno da 4.250 euro ai 100mila. Una circostanza davvero singolare, che ha indotto la Procura ad avviare una serie di verifiche. L’altro elemento da chiarire si riferisce alla scoperta, da parte dello stesso giudice Valletta, che dietro uno dei soci della compagine aggiudicataria appaiono due società fiduciarie, il cui organigramma non è stato reso noto al momento dell’asta. Tecnicamente si parla di “intestazione fiduciaria”. Il giudice ha chiesto una urgente informativa in tal senso anche al curatore fallimentare di Villa Pini Giuseppina Ivone. Ma anche la Procura della Repubblica vuole sapere chi c’è fisicamente dietro la società che si è impegnata a versare i 30 milioni e 50 mila euro, per accertare la solvibilità delle società e persone fisiche scese in campo. Nel frattempo entro domani è atteso l’adempimento del primo impegno in scadenza da parte degli acquirenti: il piano industriale e dunque la sorte dei 683 lavoratori.

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