Il governo ha assicurato al sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, attenzioni e invio di fondi per avviare a regime il processo di ricostruzione e ha invitato il primo cittadino a riprendere la fascia tricolore e a ripristinare le bandiere nelle sedi comunali, e quindi a porre fine alla clamorosa protesta iniziata lunedì per la quale il prefetto dell’Aquila, Francesco Alecci, ha emesso un decreto intimando al sindaco il ritorno alla normalità pena la rimozione dall’incarico. Il sindaco si è presa una pausa di riflessione. E’ quanto é emerso dall’incontro avuto dal primo cittadino aquilano con alcuni componenti del governo tra cui i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini e Patroni Griffi. Il sindaco ha avuto un colloquio anche con il vice ministro all’interno Bubbico, ufficialmente per la questione delle macerie, uno dei problemi irrisolti che blocca la ricostruzione, ma è stato anche affrontato il discorso del pericolo di rimozione dall’incarico di Cialente, un input che per il primo cittadino arriva dall’alto. Ma Cialente non si lascia intimidire e non si arrende. “Mi hanno fatto alcune promesse e le solite rassicurazioni – ha detto il primo cittadino aquilano- Non torno indeitro perchè su di me pende un decreto del prefetto. Quando lo Stato avrà onorato la città de L’Aquila smetterò con la protesta.” Insomma, la protesta. per il momento continua. Ora la parola passa al Consiglio comunale convocato in via straordinaria proprio per parlare di ricostruzione.

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