Il conto è salato, salatissimo. Una stangata che può rappresentare il colpo di grazia per le famiglie e le imprese del cratere, come non fossero già provate, come non avessero già perso tutto o quasi. Arrivano e arriveranno in questi giorni le maxibollette di Enel e Enel gas, senza più le agevolazioni che erano state disposte dal Governo. Non c’è insomma più lo sconto del 30%, e questo sarebbe (se si parlasse di una situazione di normalità) appena sopportabile. Ma non è solo questo: le società di fornitura metteranno nelle bollette anche la restituzione di un anno intero di arretrati. Per ogni famiglia circa 1000-1500 euro da pagare in una unica soluzione. Si parla di un totale che sfiora i 90 milioni di euro nell’intero cratere. La stangata è l’effetto della mancata proroga da parte del Governo (e di conseguenza dell’authority) degli sgravi in bolletta applicati a partire dal giorno successivo al sisma. L’impegno informale di rinnovare gli sgravi, era stato strappato al Governo Monti ormai da mesi dal deputato uscente Giovanni Lolli, il primo a lanciare l’allarme e a mobilitarsi, ma non si è mai tradotto in atti formali, trascinandosi attraverso la crisi di governo, le elezioni e lo stallo degli ultimi mesi, fino al nuovo Governo Letta e al Parlamento, che tra i primi provvedimenti finanziari è chiamato a porre rimedio a una vera e propria ingiustizia: ai terremotati del Molise le agevolazioni sono state conservate per i dieci anni successivi al sisma. Sarà sicuramente questo, unito a quello –ancor più delicato- del finanziamento costante della ricostruzione, uno dei primi dossier che i parlamentari e soprattutto il sottosegretario abruzzese Giovanni Legnini, troveranno da lunedì sul loro tavolo.

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