video » Crisi idrica, per Rifondazione “Sindaci responsabili”

acqua 3Pd e Pdl? Pari sono, almeno quando si tratta di acqua; di quella che manca, per intenderci. Per il consigliere regionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, sarebbe ora che i sindaci si attenessero ad un comportamento più ecumenico, facendosi l’esame di coscienza prima di giocare allo scaricabarile. Se si guardassero dentro, scoprirebbero che sono proprio loro, i primi cittadini, i principali responsabili della crisi idrica che interessa diversi comuni d’Abruzzo. Un anno fa – sottolinea Acerbo – 34 di questi comuni votarono la riconferma el presidente dell’ACA, Ezio Di Cristoforo (arrestato nell’ambito dell’inchiesta su appalti e tangenti). Dunque secondo Acerbo i sindaci sono responsabili dello stato desolante del servizio idrico integrato in Abruzzo, dalle perdite liquide vere e proprie – acqua che per metà fuoriesce dalle condutture come the dal colino – alle perdite di liquidi, intesi come soldi (deficit), fino ai problemi della depurazione. Acerbo sottolinea che sono proprio i comuni gli azionisti delle spa che gestiscono l’acqua e i componenti delle assemblee degli ATO e ora dell’ASSI. E sono sempre i sindaci ad aver eletto i vertici di ACA, Ruzzo, SASI, CAM, ecc, e sono ancora loro che eleggevano anche i vertici dei vari ATO, almeno fino al commissariamento. Ma le critiche riguardano anche l’attuale gestione commissariale, accusata di risultati poco brillanti. In sostanza, afferma Acerbo, sono proprio quei sindaci che oggi si mostrano indignati a mettere su e a tramandarsi un sistema di potere decennale e trasversale noto come “partito dell’acqua”.


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