Quello che per qualcuno è una scintilla, per altri è una camomilla; consumate entrambe sotto i riflettori, comunque. Il match, andato in scena ai Gesuiti nel sabato sera pescarese, fa sempre notizia, nonostante commenti giornalistici così diversi. I protagonisti? Di spicco, per quanto deja vu: Luciano D’Alfonso versus Carlo Masci, ossia l’ex sindaco contro l’attuale assessore regionale; ma anche due ex- aspiranti primi cittadini del passato. E magari pure – chissà – contendenti, diretti o indiretti, alla Regione: l’uno da presidente, suo partito permettendo, l’altro da assessore, suoi alleati permettendo. La gente pescarese ha risposto, come abitualmente risponde la folla che accompagna ogni uscita pubblica di D’Alfonso, sempre maestro di suggestione retorica – intesa come arte oratoria. “Io sono il primario delle primarie” scherza subito con una battuta da medico di ER il novello Clooney della politica d’Abruzzo. L’incontro, organizzato dall’associazione culturale Il Parco, ennesimo anticipo di una campagna elettorale partita presto o forse mai terminata, è stato moderato dal direttore di Rete 8 Pasquale Pacilio. Proprio sulla nostra emittente andrà in onda domani, martedì 3 settembre, alle 21. Di fronte ad un migliaio di persone, Masci e D’Alfonso hanno rivendicato i rispettivi successi ed enunciato i programmi futuri, conditi da impegni e promesse. Con le unghie affilate a sorpresa per l’occasione, Masci ha contrapposto numeri da lista della spesa a concretezze immaginifiche di D’Alfonso. L’ex sindaco infatti immagina una regione gigantesca, e punta senza mistero a divenirne il gigante capo. Masci dal canto su ripete che molto è stato fatto e che tutto sarà compiuto, grazie alla “tempesta perfetta” scatenata dall’attuale giunta regionale. La politica dopo tutto è fatta dagli uomini: anche qui, quello che per alcuni è tempesta, per altri è miagolio.

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