Si allarga e fa tremare più di un imprenditore non soltanto del mondo della cultura, l’inchiesta della Procura di Pescara che ha portato agli arresti l’ormai ex assessore regionale Luigi De Fanis e la sua segretaria Lucia Zingariello e coinvolto al momento soltanto altri due indagati.
Nel corso delle perquisizioni degli uffici di De Fanis, infatti, gli uomini del Corpo forestale dello Stato hanno sequestrato, assieme a tanto altro materiale, un foglio contenente una lista di imprenditori, più o meno noti, ai quali l’esponente politico potrebbe aver chiesto o si sarebbe preparato a chiedere dei contributi per la campagna elettorale. Vi sono aziende e associazioni operanti nel settore della cultura, già beneficiarie di contributi regionali (filone di indagine già aperto), ma anche note imprese palesemente estranee a questo mondo, che fanno riferimento al collegio elettorale dell’ex assessore, il territorio chietino-frentano.
La lista di De Fanis è ora nelle mani del sostituto procuratore Giuseppe Bellelli, che potrebbe presto convocare gli imprenditori allo scopo di approfondire i rapporti di ciascuno con De Fanis. Si tratta di personaggi molto noti, alcuni dei quali si sarebbero potuti trovare nella stessa posizione di Andrea Mascitti, il manager culturale che con le sue rivelazioni ha dato la stura all’operazione “Vate”: richieste di sovrafatturazione di eventi per poter tirar fuori la “cresta”. Mascitti ha avuto la forza di dire no. Ma gli altri ?

{avsplayer videoid=7581 }