Un delitto che trova una soluzione dopo 22 anni, una soluzione che arriva perché un prete parla ad un amico delle confidenze dell’omicida. Stiamo parlando del delitto di Teresa Bottega, ammazzata nel 1990 a Villa Raspa di Spoltore dal marito Giulio Cesare Morrone. Ora si viene a sapere che tra le carte della difesa dell’imputato c’è anche una lettera. Una lettera particolare perché è quella che il prete scrive a Morrone per scusarsi e per fargli capire quali sono stati i motivi che lo hanno spinto a dire tutto alla polizia. Il prete dice che Sergio Cosentino, commercialista che stava mettendo in ordine i conti di Morrone, si era fatto sempre più insistente nel voler sapere cosa era accaduto a Teresa e alla fine gli ha rivelato le confidenze di Morrone. Cosentino si è poi rivolto alla polizia ed a quel punto il prete non ha potuto far altro che confermare tutto. Lettera di scuse che potrebbe rivelarsi preziosa per la difesa di Morrone che il prossimo 1° ottobre sarà alla prima udienza del rito abbreviato. La missiva, secondo i difensori dell’imputato, chiarisce che non c’era la volontà di uccidere la moglie e non è questione di poco conto perché il tutto ruota tra la prescrizione e la condanna, a secondo del tipo di omicidio che il giudice riterrà che sia stato commesso.

{avsplayer videoid=4989 }