E’ una traccia di una sostanza biologica assimilabile a sangue ma bisogna capire se si tratti di sangue umano oppure no. E ancora. Se sangue umano, a chi appartiene. E’ il passaggio chiave del filone investigativo che sta seguendo la Squadra Mobile di Pescara per risalire all’autore del delitto di Nicola Bucco, il 53enne ucciso a coltellate il 14 novembre dello scorso anno nella sua abitazione di via Leopardi, nelle vicinanze del mercato ittico. Quella traccia biologica è stata trovata su una scarpa sequestrata a casa di Emilio Massacese, il fratello di Vittorio, l’uomo che divideva l’appartamento con Nicola Bucco e che era stato il primo a trovarlo assassinato, e a dare l’allarme. Emilio Massacese, che è finito nel registro degli indagati, è stato interrogato nei giorni scorsi ed ha confermato che è sua la scarpa sequestrata, respingendo però con forza ogni coinvolgimento nel delitto. Ne sono convinti anche i suoi difensori, certi che dagli accertamenti affidati al dottor Giuseppe Liborio Stuppia venga confermata l’estraneità di Emilio Massacese. Dopo le indagini della Scientifica, che ha utilizzato apparecchiature sofisticate con le quali è stato possibile evidenziare questa minuscola traccia ematica, ora la parola passa al perito della Procura che si pronuncerà la prossima settimana.

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