video » Dragaggio e…. licenziamenti

DRAGAIl dragaggio del Porto canale di Pescara è cominciato, ma i guai del settore non sono finiti. Dopo mesi di cassa integrazione e centinaia di migliaia di euro di mancati guadagni, gli operatori portuali rischiano il licenziamento. Questa mattina in una conferenza stampa si è fatto il punto della situazione in cui da mesi si trovano tanti lavoratori. Si parla di decine di persone e famiglie, amministrativi, operai, imprenditori che hanno sempre investito tempo, lavoro e speranze sul potenziale del porto pescarese e che sono rimasti in attesa di una soluzione mai arrivata. Lavoratori che da quando lo scalo è inagibile, nel migliore dei casi, sono stati messi in cassa integrazione dalle ditte di appartenenza. Ma a maggio le misure sostitutive saranno terminate e non potendo fare altro arriveranno i licenziamenti paventati sin dal primo accenno della paralisi che colpisce il porto di Pescara ormai da quasi due anni. Oltre al danno, la beffa di una soluzione che per gli operatori economici non si prospetta facile, né sembra interessare amministratori e politica. Il nuovo e forzato stop a cui andrà incontro il dragaggio appena iniziato, a causa dell’apertura della stagione estiva, rischia di vanificare i passi che si faranno e quando a settembre i lavori riprenderanno, sarà troppo tardi. Oltre al porto non ci sarà più neanche un lavoro. Intanto, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio regionale, è stato approvato un progetto di legge che prevede lo stanziamento di 76.000 euro a favore  della marineria pescarese. I nuovi fondi saranno destinati alla messa in sicurezza delle imbarcazioni e all’acquisto delle cassette di polistirolo utili per il trasporto del pesce.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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